È il giorno della discussione in aula sulla mozione di sfiducia al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani
L’appuntamento è alle 14:00, quando l’Ars esaminerà il documento firmato dalle opposizioni.
Per la mozione di sfiducia, serve la maggioranza assoluta. Il presidente parte da 44 voti su 70
Mancano più di dieci voti, ai 23 dell’opposizione si dovrebbero aggiungere sicuramente i tre di Sud chiama Nord.
La maggioranza assoluta dell’Aula è fissata quindi a quota 36, cosa che sembra inarrivabile.
Ma la palla è nelle mani della maggioranza, che sulla carta dovrebbero essere compatta a 44, anche se da giorni però circolano voci su un paio di possibili voti contrari a Schifani.
Lo ha accennato Ismaele La Vardera al momento della presentazione della sfiducia: “ho parlato con un paio di deputati di maggioranza che potrebbero votarla”.
Ma l’attenzione andrà di deputati che diranno “no” al documento presentato dell’opposizione.
Non è da escludere che qualcuno della maggioranza per togliersi dall’imbarazzo, adotti una posizione di comodo, l’assenza dall’aula.
Un segnale non positivo per Schifani è arrivato ieri da Roma che pur non essendo una sfiducia, sa di delegittimazione, infatti il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, ha nominato il forzista vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, coordinatore nazionale della campagna referendaria sulla riforma della giustizia.
Mulè nel recente passato ha manifestato di non essere proprio amico del governatore siciliano e questo riconoscimento oggi non è certo una bella notizia per Schifani.
Quindi oggi alle 14:00 Schifani si presenterà all’Aula, e non potrà non parlare degli scandali che stanno coinvolgendo i suoi alleati, come anche del presidente dell’aula in cui parlerà, dei rapporti con gli alleati, in particolare con la Dc e con la Lega, dopo aver fatto rientrare Luca Sammartino e della bufera giudiziaria che sta coinvolgendo Totò Cuffaro e la sua Dc.
Sotto accusa anche le mancate riforme, insieme agli scandali che hanno fatto riguardato l’assessorato al Turismo.
Schifani oggi si prepara a sentirsi dire tante e altre di queste cose e dovrà replicare punto su punto.
Ovviamente parlerà sui conti in ordine della Regione, come anche del lavoro sui termovalorizzatori e sui dissalatori.
L’attenzione è massima vedremo oggi alla conta finale che numeri porterà a casa il presidente, già non riconfermare i 44 voti, sarebbe un brutto segnale.
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