Con Galvagno e i collaboratori, indagati Cannariato e La Ferlita Gli imprenditori avrebbero offerto “utilità” per ottenere fondi
Il reato contestato è la corruzione. Il numero uno di Sala d’Ercole davanti ai magistrati “Solo cortesie”
Al centro dell’inchiesta che vede indagato il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ci sono una serie di “utilità” che secondo la procura di Palermo rappresenterebbero la prova dell’accordo corruttivo fra l’esponente politico di Fratelli d’Italia e due imprenditori. “Utilità” destinate al presidente dell’Assemblea regionale e ad alcuni suoi collaboratori, concesse da due persone in particolare: Marcella Cannariato, moglie di Tommaso Dragotto (il patron di Sicily by
car) e componente del consiglio di indirizzo del teatro Massimo, e Nuccio La Ferlita, affermato manager della musica live. I due imprenditori sono stati destinatari di finanziamenti decisi dall’Assemblea regionale: per un’iniziativa di beneficenza della Fondazione Dragotto e per gli spettacoli del Natale 2023 a Catania, organizzati dal Comune. Adesso, Marcella Cannariato e Nuccio La Ferlita sono pure loro indagati per corruzione. Così come Sabrina De Capitani, la portavoce di Galvagno. La difesa Secondo la ricostruzione della procura di Palermo e del nucleo di polizia economico finanziaria, il presidente dell’Ars avrebbe ricevuto in regalo il noleggio di un’auto dai Dragotto e alcuni biglietti per concerti da La Ferlita.
«Solo gesti di cortesia e nessun patto corruttivo», ha detto Galvagno interrogato due settimane fa
dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia. Il presidente dell’Ars ha anche spiegato che i suoi collaboratori non lavorano per lui a tempo pieno, ma svolgono pure altri incarichi professionali.
Alcuni di questi sarebbero stati commissionati a Sabrina De Capitani proprio da Marcella Cannariato
e da Nuccio La Ferlita. Anche se l’imprenditrice ieri ha negato, inviando alle redazioni un comunicato stampa. Dice: «Né la Fondazione né la scrivente, vice presidente della Fondazione, hanno assolutamente compiuto alcun illecito».
L’inchiesta
Diversamente ritiene la Guardia di finanza, che avrebbe trovato traccia di alcune fatture: l’accusa
sostiene che gli incarichi non siano stati mai eseguiti. Da qui il sospetto della corruzione, attraverso contratti che avrebbero avuto il solo scopo di giustificare il passaggio di denaro. È una ricostruzione che si fonda sulle intercettazioni disposte dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Andrea Fusco e Felice De Benedittis, intercettazioni che vanno avanti da più di un anno. Sembra che l’inchiesta sia nata con gli approfondimenti lanciati dalla magistratura ordinaria e contabile su “Sicily, Women and Cinema”, la manifestazione finalizzata a pubblicizzare l’Isola al festival cinematografico di Cannes. Con 3,7 milioni di euro. Dai fondi del Turismo, i finanzieri sono arrivati ai fondi dell’Ars. E non sappiamo ancora quali altri filoni siano stati aperti. Per certo, Galvagno ha ricevuto una proroga d’indagine a gennaio, un adempimento previsto dalle nuove riforme in materia di reati contro la pubblica amministrazione, lui ha chiesto di essere subito sentito, il procuratore de Lucia ha convocato il presidente dell’Ars due settimane fa. Con un capo d’incolpazione che ripercorre le accuse, in apertura di interrogato interrogatorio sono state contestate anche alcune intercettazioni.
La portavoce
Nella ricostruzione dell’accusa, un ruolo importante in questa storia l’avrebbe avuto Sabrina De
Capitani, la portavoce di Galvagno, esperta in materia di comunicazione ed eventi. «Ho chiesto
ai miei collaboratori se avessero avuto incarichi esterni», ha detto ancora il presidente dell’Ars in
procura. Un’affermazione che adesso potrebbe anche essere il segno di una presa di distanza dalla sua collaboratrice, molto attiva sul fronte dei rapporti con associazioni ed enti di tutta la Sicilia.
E non è escluso che presto i pm possano disporre altri interrogatori. Sembra che dalle intercettazioni sia emerso un gran movimento attorno ai fondi dell’Ars.
In uno spaccato che vede insieme politici, imprenditori e faccendieri muoversi in modo spregiudicato.
Da laRepubblicaPalermo di Salvo Palazzolo

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