Già oltre 66mila firme alla petizione per ottenere una legge che li vieti a tutela di animali, persone e ambiente
Il cambiamento è possibile e urgente
L’Indagine Doxa, commissionata da LAV ed effettuata qualche settimana fa, mostra che il 94% degli italiani è contrario all’uso dei botti per i festeggiamenti di Capodanno, di questi, infatti, il 63% è completamente disposto a rinunciarvi e il 31% già non li usa.
Il 94% è disposto quindi a festeggiare con metodi alternativi ai botti e il 93% ritiene che le Istituzioni dovrebbero fare di più per tutelare gli animali e gli esseri umani.
È largamente maggioritario quindi l’apprezzamento degli italiani per il cambiamento, visto che ogni anno, a Capodanno e non solo, la sicurezza degli animali e degli esseri umani è messa in pericolo dai botti.
Forti esplosioni, luci improvvise e intermittenti, che provocano terrore, tentativi di fuga e reazioni letali negli animali, sia familiari che selvatici e che causano ferite e lesioni mortali anche negli uomini.
L’esordio del 2024 ha registrato 274 persone ferite a causa di botti, di cui 12 per l’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio, con un aumento del 52% rispetto al Capodanno 2023, con 64 minorenni che hanno riportato lesioni, in confronto ai 50 dello scorso anno.
È dunque per la sicurezza di tutti che noi di LAV ci opponiamo a questo genere di festeggiamento, pericoloso e per nulla etico.
Con la campagna “Basta Botti” siamo scesi nelle piazze per raccogliere firme contro l’uso dei botti in occasione dei festeggiamenti di Capodanno e non solo. Con la nostra petizione chiediamo al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e ai Presidenti di Camera e Senato, di introdurre una Legge che vieti possesso, uso, acquisizione e cessione, anche online, di botti, petardi, articoli pirotecnici e fuochi d’artificio.
“Questo tema torna ciclicamente ogni anno nei giorni immediatamente successivi gli incidenti di Capodanno, suscitando dibattiti che però scemano nel giro di pochi giorni e non si traducono in un cambiamento reale. È invece necessario che le istituzioni intervengano in modo strutturale, introducendo un divieto dei botti, e individuando e proponendo contestualmente forme di riconversione delle attività economiche di produzione e vendita dei prodotti pirotecnici.
Lo afferma Alessandra Ferrari, responsabile LAV per l’area Animali Familiari
