Nel pomeriggio di ieri, un gruppo di cittadini, davanti i cancelli dell’area di Sant’Anna dove da oltre sessant’anni svetta l’Antenna Rai, hanno tenuto un sit-in pacifico organizzato dal comitato cittadino impegnato nell’evitare il suo abbattimento.
Cittadini ed esponenti delle associazioni, un centinaio in tutto, che hanno voluto ribadire l’importanza simbolica e identitaria dell’antenna alta 286 metri.
Un numero che è l’ennesima dimostrazione come i nisseni non amino scendere in piazza, preferendo che a farlo siano gli altri.
Sui social tantissime erano state le testimonianze di voler salvare l’antenna, come anche le firme raccolte on line, un migliaio, ma davanti ai cancelli in pochi.
Ma purtroppo non è una novità, lo sanno bene tutti coloro che la scorsa estate hanno organizzato sit in , raccolte firme e manifestazioni per giorni, ma un certo “assenteismo o apatia non la si scopre adesso.
Ieri una manifestazione partecipata solo da un piccola parte della città che lascia l’amaro in bocca nel vedere che a parole tutti disposi a salvarla, ma nei fatti in pochi si sono presentati
A questo punto vien da chiedersi, ma i nisseni sono veramente capaci di far valere i propri diritti o, in questo caso, salvare un bene come l’antenna interessa per davvero ?
Ma probabilmente il nostro DNA non ama o non crede all’azione civica.
Caltanissetta non riesce a compattarsi neanche davanti a certe situazione che , nel bene o nel male riguardano tutti, la grave crisi idrica dello scorso anno ne è stato l’esempio lampante.
Non riesce neanche a fare squadra quando non c’è la politica nel mezzo, come nel caso dell’antenna.
Però siamo campioni mondiale nel lamentarci, sui social e nei bar, ma quando c’è da metterci la faccia, ci si resta a casa, guardando chi invece agisce per il bene di tutti
Resta questa amara considerazione, ma chi ha il coraggio di esporsi e manifestare va solo ringraziato.
Adesso vedremo, dopo la mozione presentata ieri in consiglio comunale, se l’amministrazione comunale impugnerà al TAR il decreto che ha tolo il vincolo, lasciando di conseguenza via libera alla RAI di procedere alla sua demolizione, sperando che nel frattempo l’antenna non venga demolita.
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