Caltanissetta 401
  • Home
  • Cronaca
    • Cronaca Internazionale
  • Politica locale
    • Politica
  • Rassegna stampa
    • Economia e Finanza
    • Riflessioni
    • Riceviamo e pubblichiamo
  • Cultura ed Eventi
    • Concorsi
    • Scuola
    • Tecnologia
  • Sport
  • Altro
    • Dalla provincia e dintorni
    • Ricette tipiche
    • Salute & Benessere
    • Meteo
Reading: Caltanissetta, affari all’ombra della mafia. La DIA confisca beni per 9 milioni
  • Seguici
Font ResizerAa
Caltanissetta 401Caltanissetta 401
Cerca
  • Home
  • Chi siamo
  • News
    • Cronaca
    • Politica locale
    • Cultura ed Eventi
    • Sport
    • Rassegna stampa
    • Salute & Benessere
    • Riceviamo e pubblichiamo
    • Dalla provincia e dintorni
Follow US
© Caltanissetta401 | Realizzato da Creative Agency
Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Caltanissetta, affari all’ombra della mafia. La DIA confisca beni per 9 milioni
CronacaRassegna stampa

Caltanissetta, affari all’ombra della mafia. La DIA confisca beni per 9 milioni

Last updated: 21/01/2025 16:36
By Redazione 212 Views 4 Min Read
Share
SHARE

Si tratta di un impero milionario costruito in oltre 30 anni di attività e di rapporti con il gotha dell’imprenditoria mafiosa

Contents
Esistono tre diverse categorie di beni confiscati, ognuna delle quali ha delle peculiarità normative e di reimpiego:Eseguito il provvedimento di confisca di beniOrigine del provvedimantocomplesso reticolo societario

 Colpire i beni dei mafiosi o di chi fa affari con essi, è l’obiettivo primario delle forze dell’ordine che combattono le organizzazioni criminali mafiose nel Paese. I beni confiscati sono uno degli strumenti più efficaci per colpire le mafie, attaccandole nei loro patrimoni e nelle relazioni di forza con le quali ingabbiano i contesti territoriali. Lo stesso Papa Francesco nel 2017  ai componenti la Commissione antimafia aveva detto “beni confiscati sono palestre di vita”.

Esistono tre diverse categorie di beni confiscati, ognuna delle quali ha delle peculiarità normative e di reimpiego:

  • i beni mobili (conti corrente, titoli azionari, natanti e beni registrati, opere d’arte e molto altro);
  • i beni immobili (terreni, appartamenti, ville, locali commerciali, solo per fare qualche esempio pratico)
  • e le aziende (nel loro complesso di proprietà immobiliari e quote societarie), che coprono i più vasti ambiti dell’impresa produttiva, dalle semplici attività commerciali fino agli impianti di produzione edilizia o di energia fotovoltaica.

Eseguito il provvedimento di confisca di beni

L’ultima attività del genere è stata messa in atto dalla Dia di Caltanissetta. Eseguito il provvedimento di confisca di beni di pertinenza  dell’imprenditore Giuseppe Li Pera, 73enne imprenditore originario di Polizzi Generosa sulle Madonie, ma da anni residente a Caltanissetta, coinvolto nella storica inchiesta “Mafia e appalti”.

Il provvedimento ha interessato l’intero capitale sociale ed il complesso di beni strumentali di 3 ditte e quote di partecipazioni in altre 5 società di capitali, 7 immobili, 4 autoveicoli e 22 rapporti bancari per un valore stimato pari a oltre 9 milioni di euro. 

Origine del provvedimanto

Il provvedimento trae origine da una articolata e complessa attività investigativa condotta dal Centro Operativo di Caltanissetta, che ha ripercorso la carriera dell’imprenditore dalla metà degli anni ’80 ai giorni nostri, accertandone la pericolosità sociale e un’ascesa economico-imprenditoriale costellata da costanti e continui rapporti intrattenuti con il gotha dell’imprenditoria mafiosa.

complesso reticolo societario

Le investigazioni hanno delineato un quadro d’insieme caratterizzato da un complesso reticolo societario, solo apparentemente svincolato da connessioni con il mondo della criminalità organizzata, ancorché lo stesso imprenditore, già dal 2007, risultava condannato definitivamente per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., al termine di un complesso percorso giudiziario, le cui origini risalgono al 1991, nell’ambito di una nota indagine su mafia e appalti. In tale sistema era emersa anche la figura dell’imprenditore, il quale, alla fine degli anni ’80, quale dipendente di una grossa società del nord Italia, attiva nel settore delle grandi opere, non soltanto si prodigò in favore di quella società per ottenere illeciti vantaggi in termini di aggiudicazione e gestione degli appalti in Sicilia ma, grazie alla sua vicinanza al contesto mafioso dell’epoca, ne trasse personale illecito arricchimento tramite imprese allo stesso intestate o a lui direttamente riconducibili tramite prestanome. Un impero milionario costruito in oltre trent’anni di attività imprenditoriale e rapporti d’affari, intrattenuti anche con diversi boss mafiosi di vertice della mafia siciliana.

Da trapanioggi.it

You Might Also Like

”Sorella Mafia. Le ragioni di Cosa Nostra”, l’ultimo saggio di Victor Matteucci, edito da Mediter Italia

Caltanissetta: Interrogazione a risposta scritta dei consiglieri di opposizione sulla nomina del Direttore Artistico del Teatro Margherita

Giuli, guerra in tv: Report “visionato” e le Iene stoppate

Licenziare qualcuno e dire che si è dimesso? Adesso si può. Così il governo ha reintrodotto le famigerate “dimissioni in bianco”

Prestigioso riconoscimento per la nissena Bianca Maria Paternò, sulla rivista Artisti per Effetto Arte Accademy. Descrizione e foto

TAGGED:CronacaRassegna stampa
Share This Article
Facebook Twitter Whatsapp Whatsapp Email Copy Link Print
Caltanissetta 401
Direttore responsabile 
Sergio Cirlinci

93100 Caltanissetta (CL)

redazione@caltanissetta401.it
P:Iva: 01392140859

Categorie

  • Cronaca
  • Cultura ed Eventi
  • Politica locale
  • Rassegna stampa
  • Sport

Categorie

  • Concorsi
  • Dalla provincia e dintorni
  • Finanza
  • Giovani e Università
  • Sanità

Link utili

  • Chi siamo
  • Privacy & Cookie Policy

Caltanissetta 4.0.1 è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Caltanissetta n.03/2024 del 21/08/2024. | Realizzato da Creative Agency

Username or Email Address
Password

Lost your password?