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Caltanissetta, Antenna RAI: tra simbolo identitario e costosa inerzia. Demolire o mantenere? Occasione per discuterne in previsione del prossimo consiglio comunale aperto sul “Futuro del patrimonio culturale di Caltanissetta e del suo territorio”

Last updated: 15/05/2025 13:51
By Sergio Cirlinci 423 Views 10 Min Read
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Sulla collina di Sant’Anna, stagliandosi contro il cielo di Caltanissetta, nei 286 metri, si erge imponente l’antenna RAI

Inaugurata nel 1951, ha accompagnato la crescita di molti cittadini diventando per molti nisseni un familiare elemento del paesaggio, quasi un benvenuto al ritorno in città.

Oggi, dopo la sua dismissione avvenuta nel 2004, il dibattito sul suo futuro sembra essere assopito.

Da un lato, c’è chi la considera un simbolo identitario, un’icona di un’epoca, un esempio di archeologia industriale da preservare e valorizzare, altri hanno proposto di trasformarla in un museo della comunicazione o in un’attrazione turistica, sfruttando la sua altezza per offrire panorami unici sulla Sicilia centrale e, nella vasta area che la circonda, potrebbe nascere una bella area attrezzata.

Le belle idee devono fare i conti però con la realtà, che si scontra con le difficoltà economiche di una città che fatica a mantenere in vita il proprio patrimonio già esistente.

In questo contesto, l’antenna RAI rischia di essere abbandonata al suo destino e senza le manutenzioni, straordinaria e straordinaria rappresenta, potenzialmente, un pericolo.

Il 13 dicembre del 2021 si tenne un consiglio comunale aperto monotematico per discutere del futuro dell’antenna (video sotto).

In quell’occasione si apprese dei costi e furono promessi aiuti da parte della Regione, che mai arrivarono. Si parlò in quell’occasione di circa 1,2 milioni di euro per la manutenzione straordinario, che Rai non fa ormai da anni, e di circa 180 mila euro l’anno per la ordinaria, anch’essa non fatta da anni. Per manutenzione straordinarie si intende togliere la ruggine formatasi nelle piattaforme e non solo, controllare la bulloneria, i cavi che la tengono in piedi, basi comprese, e la verniciatura con prodotti speciali particolarmente resistenti alle intemperie. Da allora ad oggi i costi oggi potrebbero essere anche maggiori.

Caltanissetta Protagonista, movimento di cui dicevano parte l’attuale ass. Petrantoni e l’attuale consigliera di maggioranza Mulè, in un suo comunicato, del 22/10/2021, scrisse:

“Delusi dal sindaco, ci aspettavamo un orgogliosa difesa. Dopo la sentenza del Tar sull’annullamento del vincolo sull’Antenna Rai, che non vogliamo commentare, ci aspettavamo dal Sindaco una levata di scudi e una discesa in campo orgogliosa e fiera a difesa di un simbolo e un patrimonio dell’intera Nazione. Invece registriamo il solito atteggiamento caramelloso nei confronti dei terrorizzati abitanti sottostanti il manufatto e il passaggio della palla addirittura ad un’associazione privata. Evidentemente i dubbi che avevamo, allorquando RayWay seminò il panico tirando fuori l’argomento sensibile della sicurezza, sul fatto che il Sindaco si stava e si sta lavando le mani sulla vicenda, erano fondati. Caro Sindaco prenda esempio dalla commissione trasparenza che all’unanimità in un solo secondo ha avanzato la richiesta di celebrazione di un Consiglio Comunale urgente aperto per trovare una soluzione comune. Muova subito le sue autorevoli leve politiche per bloccare qualsiasi ipotesi di dismissione. Vorremmo essere tutti dalla stessa parte, una volta tanto, percorrendo ogni strada giuridica e politica opportuna per trovare finalmente una soluzione nell’interesse della sicurezza dei cittadini, e va bene, ma soprattutto per la salvaguardia e la valorizzazione di un bene che i nisseni ormai considerano un elemento identitario e di grande rilevanza sotto ogni profilo”.

Da allora, sono passati quasi 4 anni, nulla si è smosso, nonostante chi sollecitava allora oggi governa la città da circa un anno. Qualche mese addietro fu detto di un imminente ripresa di contatti con Rai Way, ma ad oggi nulla è dato sapere.

La demolizione, pur dolorosa per chi ne riconosce il valore simbolico, potrebbe apparire come la soluzione più pragmatica, liberando l’area per altri usi e risparmiando sui costi di manutenzione, lasciando magari in piedi solo una piccola porzione e il basamento.

Tuttavia, la questione va oltre il mero calcolo economico, in una città che lamenta la perdita di identità e la difficoltà nel preservare la propria memoria storica, rinunciare a un simbolo come l’antenna RAI, rappresenterebbe, per i sostenitori del mantenimento in toto, un ulteriore impoverimento del suo patrimonio.

La sfida per Caltanissetta è però complessa: trovare un equilibrio tra la necessità di gestire le risorse economiche in modo oculato e il desiderio di salvarla.

La sua sorte oscilla tra il potenziale di rinascita come attrattore culturale e il rischio di una demolizione.

Rimane, almeno speriamo, in vita la proposta di Rai Way di cederla gratuitamente al comune, riconoscendogli la cifra necessaria alla demolizione, circa 400 mila euro, a condizione che nel bilancio sia preventivamente inserita l’esatta cifra per la manutenzione straordinaria e ordinaria.

Il dibattito sembrava essersi riaperto dopo l’accordo di massima annunciato dalla vecchia amministrazione e adesso la “palla” è passata alla nuova amministrazione.

Ma intanto la ruggine aumenta e il tempo scorre senza che si faccia nulla.

Da non dimenticare anche che coloro che vivono in prossimità dell’antenna non dormono certamente sonni tranquilli, sapendo che la manutenzione non viene effettuata da anni, timori che hanno espresso anche in quel consiglio.

Coloro che la vorrebbero salvare a tutti costi, parlano di progetti per lo sfruttamento sia dell’antenna che della vasta area che la circonda, anche se questi progetti non chiariscono dove e come reperire le somme necessarie e non si comprende bene neanche il ritorno economico che ne avrebbe la città, quantomeno il recupero delle spese per il suo stesso mantenimento, che farebbe aumentare i costi essendo necessari anche figure come custodi e manutentori per ciò che si verrebbe a realizzare.

I cittadini su questo sono però divisi.

I contrari al mantenimento, pur riconoscendo il valore simbolico, temono doversi sobbarcare una spesa, un ulteriore balzello che, una città in profonda crisi economica, non può di certo permettersi, altra cosa sarebbe se, come fatto per altre occasioni, le spese non vengano coperte da finanziamenti, regionali, nazionali o europei.

Mai come in questo caso, essendo una decisione che va oltre la scelta politica e che coinvolgerebbe tutti i nisseni, rischiando di coinvolgerli anche economicamente, sarebbe il caso che la politica, quella che ascolta i cittadini e le loro esigenze, facesse decidere loro sul destino dell’antenna, esistendo, tra le altre cose, nello statuto comunale la possibilità di un referendum consultivo comunale.

“ART. 59 Referendum Consultivo Comunale

1) In materia di esclusiva competenza locale è ammesso il referendum consultivo, su iniziativa del Consiglio Comunale o dei cittadini.

2) Il quesito referendario deve essere espresso con chiarezza e deve riguardare un’unica questione, articolata anche in più domande comunque non superiori a cinque, di grande rilevanza per la generalità della popolazione.

3) Il quesito referendario è proposto dal Consiglio Comunale col voto della maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati o da un Comitato promotore di cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune, costituito presso la sede comunale, che abbia raccolto su fogli che riportano il quesito, numerati progressivamente e vidimati dal Segretario Generale, le firme autenticate di almeno 1.500 elettori”.

A questo punto le soluzioni di certo non mancano, si facciano avanti coloro che da anni dicono di avere diversi progetti e li illustrino chiaramente alla cittadinanza tutta, riportando costi, ricavi e benefici; solo così potrebbero convincere chi al contrario la vorrebbe vedere demolire in tutto o in parte, ma forse mancano numeri certi e quelli enunciati sono solo stime.

In considerazione che il 26 maggio 2025 si terrà alle roe 18;00 un Consiglio Comunale monotematico ed aperto 26 sulla Proposta di deliberazione n. 44 del 15/05/2025: “Futuro del patrimonio culturale di Caltanissetta e del suo territorio”….perchè non parlarne ?

Manca forse anche la volontà e la capacità politica di chiudere definitivamente una pratica aperta da troppi anni e che, tra le altre cose non fa dormire sonni tranquilli a molti residenti della zona non essendo manutenzionata da anni? Ad Maiora

DeterminadelPresidentedelConsiglioComunalen.26-signedDownload

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