Riceviamo e pubblichiamo
“Gentile redazione vi invio questo mio sfogo invitandovi a pubblicarlo
Carissimi Sindaco Tesauro, Ass.Adornetto, e dirigenti Bennardo e Dimauro.
Mi ritrovo ad essere uno dei tantissimi nisseni che ha ricevuto il vostro avviso di pagamento recupero TARI e vi scrivo perchè sono stato uno dei tanti che vi ha sostenuto e dato fiducia, nonchè amico.
All’apertura della busta mi accorgo che mi si chiede il pagamento di quanto già pagato regolarmente.
Se non avessi pagato adesso sarei in fila alla posta, con la coda in mezzo alle gambe, per pagare, ma siccome ho sempre pagato sono arrabbiato e non dire altro per quello che voi oggi mi richiedete, la vostra richiesta francamente mi sa di sopruso che arriva quasi alla violenza psicologica, mettendo in ansia chi come me paga regolarmente tutto e non è abituato a ricevere queste richieste.
La domanda sorge spontanea: perché mandate avvisi “ad mentula canis” ?
Capisco che un errore ci può stare, capisco tutto, ma trovo quanto meno ingiusto che costringiate tante persone corrette puntuali, che lavorano, anche per pagare tasse e tributi vari, come anche anziani, malati e coloro che non hanno nessuno da delegare a recarsi presso l’ufficio tributi per le verifiche o, come nel mio caso, per sentirmi dire che trattasi di un errore dovuto al programma.
Ma stiamo scherzando ?
Avete o no rispetto dei cittadini, avete o no contezza di cosa vuol dire far fare tutta la trafila per essere ricevuti ? No sicuramente non l’avete, perché probabilmente voi non fate le file.
Siamo nell’era dell’intelligenza artificiale, dove basta un click per verificare prima di inviare…non vorrei pensare che si speri che chi non ha conservato bene le ricevute o non può andare a fare la fila paghi nuovamente.
Mi piacerebbe sapere alla fine, quante sono le persone che come me hanno realmente pagato e che hanno ricevuto solleciti.
Io personalmente sono molto adirato, offeso e da cittadino corretto non mi sento rispettato da chi, al contrario dovrebbe tutelare gli interessi degli onesti; nelle mie stesse condizioni leggo esserci tanti altri cittadini che si stanno sfogando sui social.
Chi ci rimborsa il tempo, i soldi e tutti i disagi che noi cittadini dobbiamo sopportare a causa della vostra inefficienza ?
Cari nostri amministratori non avete attrezzato e predisposto neanche l’ufficio per un civile ricevimento del pubblico, bisogna fare la mattinata, o prenotarsi per ricevere un appuntamento tra tre mesi, quando invece intimate di provvedere al pagamento entro 60 giorni.
Bisogna star zitti e tacere ? Ma ancora per quanto tempo ? Io mi auguro che qualcuno si prenda la briga di chiarire tutto, di scusarsi con chi ha regolarmente pagato e sta subendo queste azioni.
Perché se ho pagato devo dimostrare e sottostare a questo ricatto ?
No cari amministratori così non funziona così, troppo facile mandare avvisi a iosa.
Cortesemente attivate un servizio più efficiente, magari rispondendo alle mail o pec, dando così la possibilità di inviare la documentazione a chi ritiene di aver ragione, evitandogli viaggi inutili e nello stesso tempo ridurre la calca all’ufficio tributi.
Ma adesso arriva il bello; consapevole di esser “costretto” ad andare all’Ufficio Tributi, ho provato a telefonare, nessuna risposta, allora sono andato sul sito ed ho prenotato un appuntamento.
Bene sono stato prenotato oltre i temine di scadenza della cartella.
Ottimo servizio, ho pensato, ma subito dopo mi sono accorto che la scadenza dell’avviso è prima dell’appuntamento e quindi i 60 giorni per pagare saranno ben superati, quindi pago e poi vado a discutermela o non pago e vado e poi si vede ? E se poi ho ragione, quando mi rimborserete ?
Parlo dei soldi, i disagi so bene restano a mio carico, visto che nessuno amministratore paga per le proprie inefficienze o mancanze, cosa contrario è quando a mancare è un cittadino, in questo caso gli vengono chiesti oltre alla somma dovuta anche gli interessi.
Da amico, ma anche per il bene di tutti, anche il vostro, auspico che prima o poi facciate o che venga fatta una bella verifica anche in quell’ufficio, giusto per capire se il lavoro viene svolto in maniera precisa o approssimativamente”.
