Domandare è lecito, rispondere è cortesia
Oggi, dopo aver letto su un altro giornale online locale, dove si faceva riferimento al fatto che il nostro comune pare non abbia fatto alcuna richiesta per i danni subiti dai cittadini nel nubifragio del 16 e 17 gennaio scorso, ho chiamato un amico ennese e mentre si discuteva del più e del meno, ho chiesto notizie sulla sua casa, che aveva subito parecchi danni a metà gennaio.
Raccontava, anche in maniera molto stupita, che a breve dovrebbe arrivargli il rimborso delle spese sostenute, in conseguenza del fatto che il comune di Enna aveva pubblicato, il 22 gennaio, un avviso pubblico. “DOMANDA DI CONTRIBUTO PER I CITTADINI ED ATTIVITA’ PRODUTTIVE EVENTI ATMOSFERICI 17-1-2025” https://www.comune.enna.it/novita/notizia/378/Ricognizione-dei-danni-subiti-e-domanda-di-contributo-per-l-immediato-sostegno-alla-popolazione—ripresa-delle-attivit–economiche-e-produttive#documenti.
Mi precipito, anche per averne una diretta conferma di quanto letto e sentito, a cercare nel sito del nostro comune per verificare se qualcosa di simile fosse stato pubblicato, ma non trovo nulla, ma forse, come spesso capita, non so cercare.
Ricordiamo bene tutti che a metà gennaio la Sicilia fu colpita da violenti temporali che, a causa anche al forte vento. procurarono enormi danni, con annessa emanazione dell’allerta rossa.
I comuni colpiti furono tantissimi, in maniera molto più pesante quelli della costiera ionica, ma anche l’entroterra non fu risparmiato dall’ondata di maltempo e dai conseguenti danni.
In città, i giornali locali parlarono di un centinaio di interventi dei vigili del fuoco.
Caddero alberi, coperture di tetti e calcinacci, volarono alcuni gazebo, quello di un locale volò danneggiando alcune auto in sosta in via Libertà, tanti gli alberi furono spezzati dal forte vento, furono chiuse diverse vie, come via Carlo Alberto Dalla Chiesa e viale Trieste per mettere in sicurezza le strade.
Come anche il fabbricato crollato in via Cappuccini, traversa di via Niscemi, all’altezza del numero 136, anche se l’edificio era lesionato ed era stato puntellato con una struttura di legno per sostenerlo. Ad una famiglia fu fatta lasciare la propria abitazione sulla quale si erano abbattute le travi che puntellavano l’immobile fatiscente e alcuni pali del telefono.
Cercando su internet scopro che la Regione, questa volte solerte, il 28 gennaio tramite il Dipartimento Regionale della protezione civile, invitò tutti i comuni coinvolti a inviare una nota urgente avente come oggetto “Emergenza a seguito evento meteo del 16 – 17 gennaio 2025 – Ciclone “Gabri” – Urgente acquisizione dati per la richiesta di stato di emergenza nazionale”.
Tale richiesta serviva alla Regione per quantificare i danni e provvedere a finanziare una determinata somma, ancora da quantificare, e vista l’urgenza stabiliva in otto giorni il termine dato ai comuni per formulare le richieste e due settimane per la presentazione di una dettagliata relazione e dei dati relativi alle stime dei danni, il tutto per venire incontro ai cittadini e alle attività commerciali che dimostravano di aver subito danni.
Il comune di Caltanissetta pur essendo stato anch’esso colpito dal nubifragio del 16 e 17 gennaio, quando fu dichiarato lo stato di crisi e di emergenza, alla scadenza dei 15 giorni, dalle ricerche fatte sul sito del comune, pare non abbia pubblicato nulla.
La domanda sporge spontanea (cit.).
Come mai il comune di Caltanissetta non ha pubblicato nulla, informando i cittadino per poter recuperare i soldi spesi per i danni subiti ?
Ci piacerebbe che a questa domanda rispondessero sia il Sindaco Tesauro che l’assessore alla protezione civile Aiello, giusto per capire se non siamo bravi a cercare nel sito del comune o questo passaggio gli è, diciamo, sfuggito.
Ad Maiora
Nella foto la palazzina crollata in Cappuccini, traversa di via Niscemi
