“Eccallà”, poteva intitolarsi così questo articolo, ma molti non avrebbero capito
Come ogni anno è ormai diventata tradizione, al pari delle lasagne, del panettone, del cotechino e delle lenticchie, parlare dell’evento di capodanno.
Anni addietro ci si lamentò perchè non si era organizzato nulla, qualche hanno dopo si criticò per l’esagerato costo del concerto di Irama, quest’anno per quello che, agli occhi di molti nisseni, viene etichettato come un flop.
Chi era presente posta foto e racconta di una bassissima partecipazione di cittadini, nonostante lo stesso sindaco si sia cimentato a far il Dj.
Paragonare però la serata di ieri con il concerto di Irama, tenutosi lo scorso anno in viale Regina Margherita, che fece registrare tantissime presenze, è onestamente ingeneroso.
Se ci limitiamo al costo dell’evento di ieri sera, costato appena 4.000,00€, contro i circa 200.000,00€ di quello del 2023, si capisce subito che come dicevano gli antichi “picca pagari, picca ammulari”. (se paghi poco, la molatura della lama è scarsa).
Certo dopo gli eventi natalizi di quest’anno, che hanno ottenuto un buon successo, ci si aspettava un finale con il botto, ma forse vista l’ordinanza di alcuni giorni fa, si è voluto evitare.
Botto che sembrava essere il giusto finale, dopo che anche per il Settembre Nisseno ci fu la presenza di Noemi, in Viale Regina Margherita, ma probabilmente le casse comunali si erano ormai prosciugate o probabilmente si voleva evitare che qualcuno, arrivando magari all’ultimo momento, chiedesse un passaggio, provocando ulteriori polemiche.
Rimane anche da capire, come mai, nonostante le proteste dei commercianti che, con una lettera, firmata da moltissimi titolari di attività commerciali della zona e le proteste dei residenti, che invitavano sindaco ed assessori a cambiare location, si sia andati vanti e non si è scelto di trasferire il tutto in Viale Regina Margherita, che non infastidisce nessuno, evitando anche di lasciar vuota la piazza ben addobbata per il Natale.
Ma ormai la canzone della Cinguetti “e qui comando io e questa è casa mia”, sembra piacere sempre più a questa amministrazione.
Dai tanti commenti postati sui social, si percepisce non “la grande bellezza” dell’evento, ma la grande delusione.
Anche perchè, come si ripete ogni anno, non tutti possono permettersi un cenone o un veglione, quindi in tanti speravano di poter partecipare ad un evento coinvolgente.
Ma i pochi “coinvolti”, son rimasti delusi, tranne i soliti che fanno notare che i nisseni sanno solo lamentarsi.
Resta, si fa per dire, la consolazione che il comune, e quindi i cittadini, hanno risparmiato dei soldi, e che gli organizzatori di cenoni o veglioni abbiamo potuto lavorare bene, almeno si spera, evitando una “concorrenza”.
Auguri e di buon 2025 sperando che questa non sia la prima di tante altre delusioni.
Caltanissetta per rinascere ha comunque bisogno di ben altro, le luci, i balli, le mangiate e i canti, faranno bene allo spirito e a chi gestisce il tutto, ma la città non risorge, serve altro, tanto altro, … ma di questo diremo quando si spegneranno le luci.
Ad Maiora.
