In città ormai la crisi idrica sembra un lontano, brutto, ricordo
Per le vie non si vedono più autobotti, nella case sono scomparse bacinelle e la vasche da bagno sono tornate alla loro normale funzione, quei pochi cittadini, anche se il problema era di tutti, che si lamentavano, adesso non hanno più nulla da dire, considerato che nel bene o nel male l’acqua viene distribuita quasi regolarmente.
Il sol fatto che non ci sono più i turni di sei giorni o più, ha rasserenato un po’ tutti.
Ma per evitare il ripetersi di quanto successe l’estate scorsa, considerato anche che la situazione della manutenzione degli invasi, che farebbe aumentare le riserve, come anche il fatto che, da una recente rilevazione, ad oggi non si è ancora raggiunto un livello di sicurezza tale, da far stare sereni i cittadini di quelle provincie che hanno sofferto maggiormente la sete.
Rilevazione gennaio 2025 a cura del Dipartimento regionale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Sicilia.

Peraltro, la Sicilia è piena di invasi, ben 47 per un totale di circa 1,1 miliardi di metri cubi, di cui solo 30 in esercizio e neppure in piena efficienza.
L’emergenza idrica e stata fortunatamente superata, almeno per il momento solo grazie a Madre Natura, giusto precisarlo, perchè se fosse dipeso dagli interventi, promessi ma ancora da realizzare, la crisi idrica non si sarebbe di certo arrestata.
Si e parlato anche del rifacimento della rete di distribuzione idrica cittadina, un colabrodo, rifacimento parziale, giusto precisarlo, una rete che perde circa il 40% dell’acqua, ma si è parlato anche della ripresa dei lavori per il completamento del Blufi, dei dissalatori da avviare o ripristinare, di nuove sorgenti di approvvigionamento, pozzi e del rifacimento delle condutture di collegamento con l’invaso Ancipa, senza il quale, ne abbiamo avuto prove, la città non è autosufficiente, anche se era detto detto che i pozzi messi in rete avrebbero sopperito anche alla chiusura dell’Ancipa .
Ma ad oggi nulla e stato fatto o se è stato fatto qualcosa nulla si sa.
Ma probabilmente chi nutre timori è pessimista, ama lamentarsi (cit.), mentre dall’altra parte la politica che governa città e Regione, sono super ottimisti.
Se da un canto lAncipa si appresta, come riferisce anche il sindaco Tesauro, ad arrivare ai 25 milioni di metri cubi, che consentirebbe, aggiungiamo noi il condizionale che è d’obbligo, consentirci un’estate serena, qualche preoccupazione ai cittadini rimane sempre.
Meno preoccupato è invece il sindaco Tesauro, che in un’intervista pubblicata su La Sicilia, articolo di Luigi Scivoli, ha detto che intanto è stata superata al crisi idrica, che nell’Ancipa ci sono 25 milioni di metri cubi di acqua che assicurano alla città una regolare distribuzione sino al settembre 2026..
Ha ha anche precisato, su questo ha ragione, che non spetta al Comune realizzare questa o quell’altra opera per risolvere in modo più concreto ed efficace il problema della distribuzione idrica, ma alle istituzioni appositamente designate.
E’ chiaro, questo lo sanno tutti, ma sanno anche che le “istituzione appositamente designate”, sono, politicamente, molto vicine all’attuale amministrazione e, se non ricordiamo male, in campagna elettorale fu uno slogan molto usato, per rassicurare i cittadini che, una volta eletti, questa vicinanza sarebbe stato un vantaggio, una sorta di asso nella manica che gli altri non avevano.
A questo punto si tiri fuori quest’asso e si metta sul tavolo.
Sul discorso pozzi, vorremmo sommessamente ricordare che, in una conferenza stampa molto accesa, alla presenza dell’on. Mancuso e del presidente dell’Ati, fu detto chiaramente che i pozzi avrebbero tranquillamente sostituito la paventata chiusura dell’Ancipa, che fortunatamente poi riaprì i rubinetti, dopo che ci si era accorti che senza di essa la città risprofondava nella sete.
Del famoso finanziamento di 4,2 milioni di euro, ricevuto dalla Regione ad oggi nulla si sa.
Se da un canto è vero che la competenza in questo caso è di Caltaqua, ci si aspetta comunque un continuo sollecitare, da parte del comune, affinchè si comincino al più presto i lavori, considerato anche il fatto che ci vorrebbe un bel po’ di tempo, circa due anni, per completarli.
Ma anche su questo il sindaco ha affermato di essere attivo nel sollecitare, come anche sollecita la Regione per il completamento del Blufi e la riattivazione dei dissalatori.
Una piccola precisazione. Quando dice che “ci allacceremo ai dissalatori”.
Come è stato più volte detto dalla cabina di regia, se e quando i dissalatori entreranno a regime, servirebbero le città dove insistono, essendo impossibile pompare l’acqua sino alle nostre altitudini, liberebbero semmai migliaia e migliaia di metri cubi di acqua, che verrebbero “girati” a Caltanissetta e ai paesi dell’entroterra.
Non resta che continuare a sperare che Madre Natura, in questi ultimi mesi, possa riempire al massimo gli invasi e che nel frattempo delle tante promesse qualcuna venga mantenuta, per evitare nuovamente il verificarsi di una situazione da terzo mondo.
Nessun cittadino si augura il fallimento delle promesse politiche, spera anzi che trovino immediata esecuzione, se non altro per evitarsi quei disagi che molti di loro hanno vissuto nel 2024, rubinetti a secco per 168 giorni, acqua con le autobotti e, in moltissimi casi, il doverle pagate profumatamente.
Ad Maiora
