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Caltanissetta: “Fuggire o non fuggire” questo fa la differenza

Last updated: 09/11/2024 12:43
By Sergio Cirlinci 225 Views 7 Min Read
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“Servire e non servirsi” , è la prima regola del buon politico

Questa frase riportata nella targa apposta nella sala del Civico Consesso, targa apposta nel 2019 con qualche polemica.

«Non si corregge l’immoralità solo con le prediche e gli articoli dei giornali. Bisogna che la prima a essere corretta sai la vita pubblica: ministri, deputati, sindaci, consiglieri comunali, cooperatori, sindacalisti diano l’esempio di amministrazione rigida e di osservanza fedele ai principi della moralità. Mi rideranno dietro gli scettici di professione, coloro che non credono che l’uomo sappia e possa resistere alle tentazioni»

(Luigi Sturzo, Moralizziamo la vita pubblica, 3 novembre 1946)

Assistere invece alle solite tattiche della politiche, da molto fastidio.

Quello che fa più arrabbiare i più, almeno coloro che guardano con obiettività quanto successo, sono i giochetti che la politica porta avanti, incurante delle esigenze dei cittadini.

Anche il più ottimista già in primavera si poneva la domanda “è questa estate ?”, domanda che a molti sapeva di eccessivo allarmismo, ma che oggi, purtroppo, è realtà.

Ma in primavera si andava verso le elezioni e nessuno ovviamente osava parlare di cose negative.

Si dovevano raccontare solo cose positive e dal palco di Piazza Garibaldi si promettevano le miglior cose e si prospettava un futuro di crescita e rinascita per Caltanissetta.

Ma purtroppo la crisi ha reso inutili discorsi e promesse, rendendo consapevoli i nisseni che era solo fumo negli occhi.

Certo qualcuno confidava nelle piogge, ma la politica non può sperare deve agire e soprattutto prevenire.

Mai sviluppo può avere un territorio se manca un elemento vitale, dove nessuno mai verrebbe ad investire, sapendo che non può liberamente farsi neanche una doccia, figuriamoci impiantare una qualche industria.

Oggi, come ieri e forse anche nei prossimi giorni, la città è invasa da autobotti e mezzi che distribuiscono acqua a chi in un paese civile, dovrebbe riceverla dai rubinetti e non ogni sei giorni o più.

Acqua che alcuni ci riferiscono essere anche torbida, ma vogliamo sperare che trattasi di un caso unico (foto)

Quindi si rinvia tutto a lunedì, altra cosa incomprensibile, come se sabato e domenica ai cittadini non servissero risposte.

Però abbiamo i nostri rappresentanti che, al posto di affrontare i problemi, cercando di risolverli e magari far rispondere a un ordine del giorno che racchiudeva le ansie , i dubbi e le preoccupazione dei nisseni, preferiscono alzare i tacchi e andar via.

Probabilmente la “fuga” è l’ennesimo aiutino per dare tempo a chi deve rispondere di trovare qualcosa per tranquillizzare, ancora una volta, tutti i cittadini.

Una maggioranza che fugge per difendere un’amministrazione che si sottrae al confronto e un’amministrazione che si fa forte della propria maggioranza, insomma un bel connubio.

Ma tutti questi fuggitivi, fuggono per non dare risposte alla città, a quei cittadini che li hanno eletti e che oggi, tramite l’opposizione, pongono giuste domande, anche se alcuni dovrebbero ricredersi per aver fatto votare chi oggi contrasta tenacemente.

L’unica risposta che hanno saputo dare alla città, in attesa di pozzi e pompe, è posizionare alcuni silos, non tutti, senza neanche chiarire come e quando si potranno prelevare i 100 litro di acqua; ma sicuramente lo diranno lunedì.

Alla vista dei silos, molti cittadini, hanno finalmente preso coscienza di quello che li aspetta, bidoni in macchina ed estenuanti file, ma forse tardivamente, visto che oggi non pare ci siano altre soluzioni.

I consiglieri di maggioranza dovrebbero rendersi conto che la loro fuga è stato uno schiaffo alla città, si spera si ricordino di aver giurato pronunciando queste parole “Giuro di adempiere le mie funzioni con scrupolo e coscienza nell’interesse del Comune in armonia agli interessi della Repubblica e della Regione”. ..per interesse del Comune è ovviamente da intendersi per l’interesse dei cittadini, non della giunta.

Chi ha risposte non fugge, affronta la situazione e si assume le proprie responsabilità. 

Per difendere i propri cittadini un consigliere comunale si batte andando anche contro la propria coalizione, senza se e senza ma, al limite esce dalla maggioranza ma di certo non fugge per non mettere in imbarazzo i “suoi”, sempre che non condivida che il non rispondere alla città sia la cosa più corretta.

Sappiano che l’aver abbandonato l’aula è stato un girare le spalle ai cittadini.

Fuggire non li metterà al riparo dalle tante critiche che già in queste ore i nisseni stanno loro rivolgendo, come si giustificheranno incontrandoli per strada ? Cosa diranno ai nisseni disperati ? 

Tutti hanno ben compreso che lo hanno fatto perchè così è stato loro ordinato di fare e che, ricevendo l’ordine, da bravi soldatini non hanno avuto la forza ed il coraggio di dire “no, io resto”, non tradisco chi mi ha eletto”; davanti un ordine sbagliato si risponde con l’ammutinamento, ma vuol dire che per loro non era sbagliato.

Hanno eseguito un ordine di scuderia, che in questo caso ha scelto una strategia sbagliata.

I passeggeri di una nave che sta per affondare, per salvarsi devono confidare in un capitano che resti al comando, portandoli possibilmente in salvo e che sia l’ultimo ad abbandonare la nave, non che fugga prima di tutti.

I nisseni credevano di essersi affidati a tanti bravi comandanti, non certo a degli “Schettino”.

Ad Maiora

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