Rimanere basiti è dire poco
Assistiamo da giorni, a un botta e risposta tra politici locali e, mentre loro “litigano”, i cittadini, ormai rassegnati, speranzosi, molti silenti, aspettano gli eventi, patendo nel frattempo i disagi della una crisi idrica.
Associazioni, movimenti e chi ne ha più ne metta, oggi sembrano rassegnati ad accettare i 6 giorni.
Qualcuno direbbe “potrebbe andar peggio”, ma questa è la classica risposta di chi accetta il tutto passivamente, rassegnandosi e non dicendo nulla.
Cari politici tutti, ci avete stancato, sappiate bene che, a chi giornalmente aspetta che dal rubinetto esca l’acqua corrente, come è normale che sia nel 2024, nulla interessa.
Ben vengano le soluzioni “tampone”, ben vengano i silos, ben vengano annunci e promesse, ma cortesemente evitateci quella che è chiaro a tutti, la vostra sembra essere una propaganda per distrarre i cittadini da chi ci ha condannati a vivere in un paese da terzo mondo e che voi non avete il coraggio di affrontare a muso duro.
E’ normale oggi sperare che la turnazione rimanga a 6 giorni ?
Assolutamente no, ma questi attacchi mirano anche a indurre al silenzio, all’accettazione, all’ossequio, al non criticare e, cosa più grave, quando si fanno riferimenti anche ad una stampa che fortunatamente non si inchina o che fa finta di nulla.
Continuando di questo passo, si arriverà a chiedere la beatificazione di chi riescirà a farci il miracolo di mantenere la turnazione a 6 giorni.
Ma le cose vanno dette, a costo di essere tacciati come terroristi, rischiando manette o, peggio, querele.
I responsabili, lo sapete tutti chi sono, vanno ri-cercati alla Regione, dal presidente Schifani a chi amministrava prima di lui, a chi ha svenduto l’acqua a una società che ha, come unico scopo, quello di fare utili, basterebbe andare a vedere i bilanci di queste società, a chi non ha completato i grandi lavori, diga del Blufi e rifacimento rete idrica giusto per fare due esempi, a chi ha incassato milioni e milioni per il rifacimento delle condutture regionali e locali e poco o nulla ha fatto, dimostrazione ne è che appena si aumenta la pressione saltano le tubazioni.
Ma da loro ovviamente non si va a recriminare.
Se poi qualche deputato nazionale interviene in difesa della cittadinanza, viene immediatamente attaccato e cercato di mettere a tacere, come anche chi a livello locale solleva spesso critiche, ponendo domande e perplessità.
Si ricorda comunque che quel “qualche” è stato eletto nella circoscrizione Sicilia 1, che coincide con le province di Agrigento, Palermo, Trapani e vedi caso anche Caltanissetta.
Magari intervenissero tanti altri, compresi quelli che hanno fatto eleggere qui da noi, Brambilla in primis, ultima sua apparizione in campagna elettorale, poi si son perse le tracce.
Non si può risponde, “vada a lavorare nella sua provincia”, sta lavorando per una provincia dove ha preso voti.
Non vorremmo pensare che qualcuno, sentendosi ormai il padrone della città, voglia escludere chiunque dall’intervenire nel suo feudo.
Nessuno dimentichi che i nisseni pretendono di essere trattati come gli altri siciliani, dove il problema idrico è marginale.
Adesso, sperando non si offenda nessuno, smettetela e cercate di lavorare per migliorare le condizioni da terzo mondo nelle quali i nisseni vivono.
Non si chiedano soluzioni a chi critica, che tra le altre cose le hanno fornite, si è fatto di tutto e di più per farsi eleggere, adesso si dimostri di essere capaci di fare quello che si è promesso in campagna elettorale, anche se di quelle promesse ed annunci ormai qualcuna pare si sia persa per strada.
Se non si è in grado, ci si passi la mano sulla coscienza, si ammettano i propri limiti e di qualcuno che andrebbe sostituito, veste le tante “gaffe”, e si chieda l’intervento di chi potrebbe aiutare una città che da a breve dovrà affidarsi ai pozzi, sperando anche che piova abbondantemente.
Inutile ripetere che forse sarebbe il caso di far intervenire il Genio Militare e la Protezione civile Nazionale, ma l’orgoglio e l’arroganza di sentirsi sempre nel giusto e nel non mettersi mai in discussione, delle volte prevale.
Se questa è la miglior soluzione che prospettate alla città, sappiate che ai nisseni non sta bene, anche se a dirvelo sono in pochi, quindi o vi impegnate per migliorarle o non lamentatevi se siete e se verrete ancor più criticati, sperando sempre, per il bene di tutti, che quello da voi prospettato, corrisponda domani nei fatti.
Ad Maiora