“Dalla stampa locale apprendo la proroga per lo stato d’emergenza della via Redentore.
Il provvedimento viene presentato come una conquista utile a risolvere il problema ma non è così.
Innanzitutto occorre capire da cosa deriva l’esigenza della proroga, da quanto è dato sapere il tutto è conseguenza di una mancata consegna entro i termini imposti dal commissario, degli elaborati da parte di uno dei soggetti accademici incaricati.
Ció comporta una criticità, anzi la madre di tutte le criticità, il prolungarsi dell’obbligo da parte dei residenti di vivere fuori dalla loro abitazione a causa di una calamità naturale certificata dal decreto del presidente della regione, questa proroga non fa altro che allungare l’agonia dei nostri concittadini colpiti nel loro intimo familiare e costretti a pagare mutui e affitti.
La cosa più triste è che la “comunicazione” politica presenta il provvedimento come positivo e il dante causa dell’amministrazione Tesauro mette il cappello sul provvedimento commissariale, ma su quel cappello ci si è seduto sopra a dimostrazione della profonda pochezza politica del soggetto e dei suoi sodali.
In conclusione esprimo la mia solidarietà e vicinanza,non solo formale, alle famiglie e considerato che i fessurimetri allarmati sono già stati installati a cura dell’ufficio tecnico comunale, chiedo al commissario Alongi, che è uomo di grande pragmatismo, di valutare il rientro urgente delle famiglie nelle loro case, se le risultanze delle verifiche tecniche lo consentiranno.
Roberto Gambino”
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