Come è noto, a Caltanissetta sono in corso grandi lavori di rifacimento del manto stradale nell’ambito di un progetto di rigenerazione urbana finanziato dal PNRR e dall’U
E, che include anche la realizzazione di una pista ciclabile. I lavori di scarifica e bitumatura sono partiti a fine agosto di quest’anno. L’intervento prevede la riqualificazione di una rete ciclabile di 26 chilometri che attraverserà il centro urbano, con la segnaletica orizzontale e il completamento del percorso ciclabile previsti in una fase successiva.
Ma non è del controverso rifacimento del manto stradale (con annessa pista ciclabile) che intendo parlare. Vorrei sottolineare, invece, l’aspetto “grafico”, “espressivo” di questo progetto. Certamente colpisce il forte, vivido contrasto tra il bianco – con frammenti di rosso – della segnaletica orizzontale e il nero dell’asfalto. Un effetto, un risultato che potremmo definire un esteso progetto di “Street Art”. Dove per Street Art si intende “quel complesso di pratiche ed esperienze di espressione e comunicazione artistico-visuali che intervengono nella dimensione stradale e pubblica dello spazio urbano. Pratiche ed esperienze originariamente provviste di una fisionomia alternativa, spontanea, effimera e giuridicamente illegale salvo poi essere, in una fase posteriore, parzialmente sanzionate e fatte proprie dalla cultura popolare di massa, dal mercato e dalle istituzioni” (Treccani).
Insomma, in una Caltanissetta sempre più opaca, in una città che ha perso identità e uniformità, sia nella sua parte storica sia nelle sue parti più recenti, questo sorprendente progetto grafico, bidimensionale e orizzontale, ravviva e in qualche modo “rigenera”, restituendo un certo brio visivo alla città. Quantomeno finché dura. Dunque, dovremmo riflettere su questo risultato che va oltre la mera funzionalità legata alla mobilità urbana, e magari immaginare, pensare e progettare altre forme diffuse di riqualificazione e rigenerazione. Ad esempio pensare ad un grande, organico progetto del “verde” o ad un “piano del colore”. E magari, ad un progetto di ridefinizione e riqualificazione dei “percorsi pedonali”, accessibili a tutti – ovviamente. Per non parlare di un piano di recupero-rigenerazione del “centro storico”. Insomma: Caltanissetta ha bisogno di “cura”. E questo, mentre attendiamo le risultanze del nuovo Piano Urbanistico Generale della città.
Prof. Leandro Janni, vicepresidente regionale di Italia Nostra Sicilia
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