L’articolo su La Sicilia di alcuni giorni fa, con le parole dell’ex vice ministro Cancelleri, ha rotto il silenzio, anche di chi doveva da tempo intervenire e dire chiaramente fatti e circostanze.
Parole forti e chiare, dove traspariva un’attesa divenuta insostenibile e ingiustificabile.
Stiamo parlando del passaggio di Orgoglio Nisseno in maggioranza e la nomina dell’avv. Licata come assessore della giunta Tesauro.
Sembrava, quella di Giancarlo Cancelleri, una richiesta a delle promesse, sempre che ci sono state e al momento non mantenute, o a un di un patto dato per scontato e che si sta vede adesso sgretolare sotto il peso del silenzio.
Alla richiesta inviata, il destinatario prende appunti ma nulla dice, probabilmente sta valutando soppesando le implicazioni e probabilmente aspettando indicazioni.
Sono state fatte richieste dirette, leggendo si percepiva l’impazienza dell’attesa e probabilmente il senso di nervosismo di chi si sentiva sicuro d certi fatti e di quello che doveva succedere immediatamente dopo il risultato delle provinciali.
Ma queste cose sono come la cottura del “ragù”, si fanno pian pianino e a fuoco lento, velocemente e a fiamma alta, il ragù “prende”
La richiesta non è velata, nè inequivocabile, si menzionano cifre e risultati raggiunti grazie al proprio impegno e di altri e soprattutto all’apporto dei due consiglieri, quindi adesso avendo portato a casa il risultato è giunto il momento di “calarici a pasta” e condirla con il “ragù in salsa nissena”, quello però cotto bene.
Ma c’è un forte silenzio, insomma “a pignata nun vuddri”, ma forse si teme che la pentola sia ancora nella credenza.
Nell’aria risuona comunque una trattativa silenziosa, fata di pesi ed equilibri che riecheggiano scontrano nelle menti degli interlocutori.
Ancora non ci sono dichiarazioni esplicite, solo questo “sollecito a mezzo stampa”, fatto da chi, probabilmente doveva intervenire per ultimo, per mettere il “basilico”… ma si sa meglio buttarsi in avanti e prendersi tutti i meriti, in politica, quelli che ne capiscono dicono che si fa così.
Mangeranno a breve queste “pappardelle al ragù in salsa nissena”? …e chi può dirlo, dipende se c’è fame e voglia di cambiamento o se si preferisce continuare a mangiare “pasta aglio e olio”.
Il silenzio delle altri partiti coinvolti è assordante, saranno sicuramente a “dieta” o per il momento preferiscono il “digiuno”, in questo caso di parole, aspettando di vedere cosa “andrà in tavola”.
Ma non sono i soli ad essere a “dieta”.
La stessa opposizione, quella a cui hanno sottratto “tritato, salsa e parmigiano”, non proferisce parola, tranne qualcuno che si è espresso chiaramente.
A questo punto, trattandosi del segreto di pulcinella, rimangono due semplici spiegazioni a questo silenzio generale.
O si aspetta pazientemente di vedere come verrà apparecchiata la tavola, chi saranno i commensali e come verrà servito il piatto, o, come qualcuno sostiene, si temporeggia essendoci la possibilità che qualche altro si unisca alla tavolata, non disdegnando le “pappardelle al ragù in salsa nissena”.
Vedremo se il ritorno a casa del “figliol prodigo” e dei suoi compagni di viaggio avverrà sancendo la fine di un’alleanza e la rottura di quello che sembrava essere un fronte comune e compatto.
Certo serviranno buone giustificazioni, per far digerire ai propri elettori quanto detto in passato, anche se per molti di loro sarà vissuto come un felice ritorno a casa e alle proprie radici.
Le reazioni non tarderanno ad arrivare, saranno un misto tra soddisfazione, conferma, tradimento e rabbia.
Le promesse fatte in precedenza risuoneranno però come un monito per il futuro, le aspettative disattese genereranno un’ondata di delusione e disaffezione, ovviamente non per tutti.
Nessuno spiegherà mai esattamente i retroscena di quella scelta, le pressioni subite e le promesse ricevute, resteranno solo per loro, perchè dirle a chi li ha votati… oramai è andata.
Ma rimarrà l’eco di quel compromesso lontano e di quell’amaro ritorno a casa, costruito sul fragile terreno del tradimento politico.
C’è da augurarsi che la tavolata non si allunghi con altri che non sapranno resistere alle “pappardelle al ragù in salsa nissena”, in questo caso la delusione sarà totale e molti cittadini al prossimo giro si metteranno a “dieta” o “andranno al mare” pur di non votare che poi del loro voto non ne tiene conto.
Ad Maiora
