La Tassa sui Rifiuti urbani (TARI) è da sempre l’imposta più odiata dai contribuenti ed ora lo è anche per gli Amministratori comunali per le difficoltà connesse alla riscossione delle somme dovute dai soggetti che la evadono
Da subito si dovrebbe quindi scoraggiare l’evasione fiscale completando la conoscenza puntuale degli immobili e dei loro utilizzatori, integrandola con le informazioni necessarie alla determinazione dell’imposta come: la tipologia ed il numero degli immobili, le superfici dei locali e le superfici delle aree scoperte operative (queste ultime di estremo interesse per la tipologia delle attività presenti sul nostro territorio.
Le dichiarazioni dovrebbero, essere predisposte/suggerite dalla stessa Amministrazione con le informazioni dei propri archivi immobiliari, conosciute, verificate ed aggiornate dagli stessi uffici, in una ottica di prevenzione della possibilità di evadere.
La riscossione, per i soggetti che non hanno adempiuto al pagamento dei tributi, dovrà contare su controlli più massicci
E’ facile supporre che tutto quanto sopra sia già stato attuato dall’amministrazione in carica che da quelle precedenti, ma i numeri sulle somme non pagate o evase per la TARI lasciano aperte considerazioni diverse così come anche la convinzione che esistono modelli organizzativi in grado di scoraggiare l’infedeltà fiscale.
Contrastare in modo più efficace l’infedeltà fiscale si può fare e lo si deve fare se si vuole ridurre l’incidenza delle tariffe sui rifiuti nel prossimo futuro visto e considerato che, oltre al possibile aumento dei costi conseguenti anche alle somme evase e non recuperate, verranno a mancare alcuni finanziamenti per i comuni.
“Un algoritmo per rintracciare gli evasori della TARI. Pagare tutti, per pagare meno”
È entrato in funzione dal 1° luglio del 2022 un nuovo algoritmo, messo a punto dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza, che, incrociando le proprie banche dati, in particolare la superanagrafe dei conti correnti, conti deposito, carte di credito, carte di debito, depositi di titoli e fondi comuni di investimento, senza escludere le spese per gli immobili e per la salute, consentirà di individuare in via automatica eventuali anomalie, scovando gli evasori dello Stato, specialmente adesso che arriveranno nuovi fondi dal PNRR. Lo scoglio della privacy è stato superato rendendo anonimo il potenziale informativo usato.
L’ESEMPIO DI BOLOGNA Interessa però direttamente i Comuni l’algoritmo messo in campo a Bologna nel 2020, che, per scovare gli evasori della TARI, usa, integrandole e rendendole interoperabili, banche dati quali il catasto, l’anagrafe civile, gli atti notarili sulle successioni, la riscossione dei tributi, il database dell’Agenzia delle Entrate sui contratti di locazione, l’anagrafe delle imprese e quella tributaria. In linea con l’art. 53 della Costituzione, il principio applicato è quello dell’equità fiscale: pagare di meno pagando tutti. “La banca dati non è altro che la conoscenza del territorio. Grazie agli algoritmi, si va a scovare il 10% di contribuenti evasori della TARI in modo da ridurre l’importo per l’altro 90% , che ora paga di meno”, come ebbe adire Davide Conte, assessore al Bilancio del Comune di Bologna. Aggiungere alla platea dei contribuenti quelli fino a prima sfuggiti alle maglie del Comune consente di non aumentare il monte annuale di entrata della TARI e dall’altro di ridurre beneficamente le bollette dei contribuenti corretti.
Il Consiglio Comunale di Caltanissetta, il 28 Gennaio 2025,ha approvato all’unanimità il nuovo regolamento della TARI (Tassa Rifiuti) con validità retroattiva dal 1 Gennaio 2025 .(Allegato 1)
Il testo prevede importanti novità per i cittadini nisseni e, al contempo, agevola il lavoro dei dipendenti comunali che, in tal modo, potranno dedicarsi con maggiore efficacia a potenziare e supportare altri servizi dell’ufficio Tributi.
Sfogliando il regolamento (allegato 2):
Art.26 si legge la “Dichiarazione” che ogni cittadino dovrebbe presentare nel momento in cui si insedia in un appartamento.
Art.30 tratta di “Verifiche e accertamenti”, “Il Comune svolge le attività necessarie al controllo dei dati contenuti nelle dichiarazioni presentate dai soggetti passivi e le attività di controllo per la corretta applicazione del tributo” quindi solo relativamente a quanto dichiarato dal cittadino.
Art. 32 “Accertamento di immobili con esenzioni – Commissione di controllo” che
avrà il l’obbligo ogni anno, tra la terza e quarta settimana del mese di gennaio, di estrarre in maniera casuale secondo un metodo stabilito preliminarmente, ma comunque informatizzato, l’1 % delle istanze di esenzione affinché vengano sottoposte a controllo da parte del personale della Polizia Municipale.
Qualora dai suddetti controlli dovessero emergere irregolarità, si procederà ad effettuare adeguate denunce presso i competenti organi previo annullamento dell’esenzione del tributo per il quinquennio precedente alla data in cui sono state rilevate le irregolarità.
Art.37 Riscossione coattiva
1) In mancanza del pagamento delle somme accertate,entro il termine di 60 giorni dalla notificazione del relativo avviso, sarà effettuata la riscossione coattiva secondo le modalità consentite dalle disposizioni di legge vigenti, in particolare da quanto previsto dalla legge del 27 dicembre 2019,n. 160, articolo n. 1 commi n. 792 e seguenti.
2) La riscossione coattiva è svolta in proprio o mediante affidamento a terzi nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti. In caso di riscossione coattiva affidata a terzi, l’introito dovrà avvenire su conti intestati al Comune, escludendo la possibilità di incasso da parte di privati esterni alla Amministrazione.
3)Non si procede alla riscossione coattiva di somme di importo pari o inferiore a euro 12
Da una lettura del resoconto della seduta, come anche del nuovo regolamento, di tutto si legge tranne sul come si cercherà di scovare gli evasori totali, che tali erano e tali rimarranno, se non si metteranno azioni decise, come ad esempio un controllo incrociato tra bollette di energia elettrica e autodenuncia all’ufficio tributi o la “visita” porta a porta degli immobili che ufficialmente risultano non abitati, o con altre soluzioni come qualche altro comune ha fatto.
Rimaniamo fiduciosi che si comincino realmente a mettere in campo tutti gli strumenti utili al fine di ridurre l’elusione e l’evasione.
Ciò consentirebbe di ridurre quella percentuale e dare anche un risposta ai cittadini corretti che hanno da sempre civilmente pagato regolarmente.
Pagare tutti, per pagare meno. Ad Maiora