Riceviamo e pubblichiamo uno sfogo, molto amaro, di un cittadino
La lettera:
“Vivo da sempre in questa città, dove lavoro, dove ho messo su famiglia e avuto figli.
Mi sono sempre impegnato per cercare di portare avanti l’immagine della mia città, specialmente con chi vive al nord e ci definiva in un certo modo, ho sempre cercato anche nel mio piccolo di impegnarmi per creare delle condizioni di crescita e sviluppo.
Oramai da quasi pensionato, guardo le cose con maggior distacco e forse a causa dell’età o per le tante esperienze vissute, ogni giorno che passa mi disamoro sempre più della città e di molti compaesani, perchè ormai stiamo diventando un paese.
Vedere il degrado, non solo materiale ma anche culturale e questo mi addolora tantissimo.
Leggere continuamente che viviamo in una situazione da terzo mondo, come per la crisi idrica, vedere che i nostri giovani, non trovando opportunità sono costretti a fare i bagagli e andare via per andare a cercare fortuna altrove, vedere anziani e malati che son costretti a curarsi a pagamento, chi può, mentre altri rinunciano a curarsi.
Ieri poi la goccia che mi ha spinto a scrivere questa lettera.
Una persona gravemente ammalata abbandonata al suo destino, aveva osato chiedere aiuto di domenica, canonica giornata di riposo, e si è vista pure colpevolizzare per non aver controllato i recipienti durante la settimana, questo fa veramente male.
In un paese civile, chi ha dato quella risposta dovrebbe essere mandato subito a casa, non avendo non solo saputo svolgere il suo ruolo da amministratore, ma anche per la mancanza di umanità dimostrata.
Se fossi stato al suo posto o se avessi saputo chi era, sarei andato io a portare almeno due bidoni d’acqua.
Non mi dilungo nell’aggiungere che in città mancano strutture adeguate, come ad esempio la piscina, le ville, strade degne di essere chiamate tali e punti di aggregazione giovanili, se non qualche parcheggio di qualche supermercato.
Ci hanno rallegrato con il “Settembre è Nisseno”, sicuramente un bel momento, che sembrava il preludio a che le cose sarebbero migliorate, ma finito tutto non sembra essere cambiato qualcosa.
La politica non parla di sviluppo del tanto discusso Policlinico, ormai sempre più destinato ad Enna dove proprio oggi ha inaugurato la scuola di specializzazione, con il silenzio di chi aveva detto che il Policlinico si sarebbe fatto a Caltanissetta e di una stampa compiacente a non dir nulla.
Vedere anche l’apatia di molti miei concittadini, che rimangono passivi davanti a tutto anche davanti alla negazione del diritto all’acqua fa veramente pensare che ci meritiamo tutto questo e questi politici.
Ma per rinascere e per non sprofondare sempre più in basso, serve la voglia di lottare per un cambiamento, ma è proprio quella che manca e quando si è succubi, asserviti e ci si accontenta di poco, si rimarrà sempre in questo stato di cose e la cosa peggiore è non riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel, da noi c’è il tunnel ma manca la luce.
Questa città, spero sempre di sbagliarmi, non merita nulla e chi può fugge e dispiace dirlo fa bene, cosa che a breve sarò costretto a fare io se i miei figli metteranno radici fuori.
Grazie per lo spazio che vorrete concedermi, ma se non lo farete non ci rimarrò male.”
Lettera firmata
Ringraziamo il cittadino e rispondiamo sia pubblicando la sua lettera che dicendo che su questa testata chiunque può liberamente esprimersi, ovviamente sempre che lo si faccia in maniera civile e educata.