Il Comune concorre al bando della Fua, “Area Urbana Funzionale della Sicilia Centrale”
L’assessore Delpopolo: “Tra gli obiettivi c’è l’acquisto dell’ex sede della Banca d’Italia per il Consorzio universitario nisseno. Riavviata la trattativa”
Da quel che si legge sull’edizione del La Sicilia, articolo di Giuseppe Scibetta, a Caltanissetta c’è un obiettivo che ha l’assessore comunale alle Attività produttive ed allo Sviluppo Economico Guido Delpopolo, ed e quello della rivitalizzazione del Centro storico di Caltanissetta.
A questo fine, l’ass. Delpopolo ha messo in atto un progetto che, se andrà in porto come è ormai prevedibile – potrebbe portare risultati concreti poichè sono stati definiti ieri a Palazzo del Carmine gli atti necessari per ottenere i finanziamenti richiesti e messi a disposizione della Regione Siciliana per un importo complessivo di 49 milioni di euro, destinati anche ad altri enti locali che fanno parte della Fua, l’Area Urbana Funzionale, i cui fondi sono destinati ad incentivare le attività produttive.
Della Fua fanno parte anche i sindaci di Enna, di San Cataldo, di Santa Caterina, di Sommatino, di Delia e di Serradifalco.
“Dopo la presentazione dei progetti (che va fatta entro il 22 marzo)” – ha detto l’assessore Delpopolo – “il Comune di Caltanissetta ragionevolmente potrebbe ottenere un finanziamento complessivo di circa 20 milioni di euro, somma che vogliamo destinare a degli obiettivi già individuati, che sono innanzi tutto l’acquisizione della sede dell’ex Banca d’Italia ed il trasferimento del Centro per l’impiego attualmente in via Salvo d’Acquisto in un immobile ubicato in prossimità di piazza Garibaldi. Un risultato importante per la nostra città, ottenuto anche dal sindaco Walter Tesauro che ha potuto contare sulla sensibilità degli altri colleghi che fanno parte della Fua”.
“Intanto ho ripreso i contatti con i responsabili della Banca d’Italia – ha aggiunto Guido Delpopolo –per l’acquisto da parte del Comune, con una cifra ragionevole, dell’edificio, che è uno dei finanziamenti richiesti, al fine di farlo diventare come è auspicabile da tutti, sede dell’università. Nel frattempo abbiamo avuto delle interlocuzioni con il rettore di Palermo Massimo Midiri, il quale si e reso disponibile per istituire a Caltanissetta nuovi corsi, aumentando cosi il numero degli studenti universitari che potrebbero studiare in città. Stiamo pensando anche a progetti che prevedono la possibilità di incentivare nuove aperture in Centro storico di piccole e medie imprese”.
“A prescindere da tutto questo sto lavorando ad un altro bando di un milione e 350 mila euro – conclude l’assessore – per acquistare o ristrutturare un immobile dove trasferire il Centro per l’impiego di via Salvo D’Acquisto e per il quale paghiamo un affitto in quota parte di circa cinquantamila euro l’anno. Partecipando ad un nuovo bando il Comune ha la possibilità ottenere il finanziamento per acquistare o ristrutturare autonomamente un immobile e destinarlo poi a nuova sede del Centro per l’impiego, in maniera da risparmiare i soldi pagati per l’affitto attuale”
Questo quanto dichiarato dall’ass.Delpopolo e come cittadini, che desiderano vedere rinascere il centro storico e di conseguenza tutta la città, non possiamo che auguraci che vengano approvati e messi in pratica, avendo da sempre sostenuto e ribadito che Caltanissetta ha due grosse potenzialità, forse le uniche, che devono fungere da volano.
Università e Sanità, due occasioni da non farsi sfuggire o “fregare” da altri.
Il progetto sull’acquisto dell’edificio della ex Banca d’Italia però è un “ dèjà-vu”, essendo stato inserito nel Progetto Reboot, presentato dal Consorzio Universitario, in partenariato con il Comune di Caltanissetta ed altri soggetti, nel novembre 2021, progetto che come purtroppo non ebbe “fortuna”.
Tutti e cinque “le idee progettuali”, per un totale di ben 60 milioni, furono ritenuti “non idonei”, foto sotto, e di conseguenza si perse un importantissimo finanziamento che prevedeva la rigenerazione strutturale di alcuni edifici ricadenti in pieno centro storico, tra cui il palazzo ex sede della Banca d’Italia e la rifunzionalizzazione dell’area del Parco Antenna, si intendeva costruire un vero e proprio “ecosistema innovativo della conoscenza e delle competenze”, riadattando manufatti ed aree in disuso, se non addirittura in stato di abbandono, per rilanciare lo sviluppo sociale, economico e produttivo del territorio nisseno.

L’allora sindaco, Roberto Gambino dichiarava: “abbiamo unito le forze al fine di valorizzare la Città, preservare l’Antenna e sono certo che, lavorando tutti insieme, riusciremo a dare delle risposte, anche in termini di salvaguardia del territorio”.
Anche l’allora presidente del consorzio universitario, oggi sindaco Walter Tesauro dichiarava: “ampia soddisfazione per il lavoro svolto e per la collaborazione dei Soci del Consorzio, inoltre si ritiene soddisfatto per il concretizzarsi dell’iniziativa, nella quale tutti hanno dimostrato ampia collaborazione per lo sviluppo del nostro territorio”.
Cinque progetti o “idee progettuali”, di cui non si seppe mai, almeno ufficialmente, chi li avesse redatti, se approvati, avrebbero veramente dato una svolta significative al rilancio del centro strico, ma avrebbero risolto anche il problema Antenna Rai, di cui nulla ci è dato sapere, sempre non si stia “valutando” cosa farne e come.
Adesso si riavvia l’iter progettuale e la trattativa con il ministero, sperando anche che, a distanza di quasi cinque anni, anche il Magnifico Rettore di Unipa abbia cambiato idea sulla Banca d’Italia, che se non ricordiamo male, non era, dopo il sopralluogo fatto, del tutto convinto dell’immobile, non ritendendolo molto idoneo come sede universitaria.
Ai nisseni che hanno a cuore la città, non resta che sperare che tutto vada come auspicato dall’assessore Delpopolo, ma per completezza va aggiunto che andrebbe anche maggiormente sollecitato il presidente Schifani affinchè nomini, al più presto, il nuovo presidente del Consorzio universitario che ormai da circa un anno attende il sostituto dell’attuale sindaco; ieri il presidente della Regione era a Enna all’apertura dell’anno accademico della Kore, un salto volendo si poteva fare.
“L’Università Kore è diventata negli anni un centro di eccellenza, capace di offrire agli studenti siciliani un’istruzione di qualità, evitando che tanti giovani siano costretti a lasciare la nostra terra per proseguire i loro studi altrove”, queste le sue parole nell’intervento fatto.
Nomini il presidente del Consorzio a Caltanissetta in modo da sviluppare anche Caltanissetta evitando che altri giovani siano costretti a emigrare, non facendo in molti casi più ritorno.
Senza un presidente il Consorzio nulla può fare, come detto dal Prof. Marra in una intervista fattagli sempre da Giuseppe Scibetta e pubblicata qualche settimana fa da La Sicilia; lo abbiamo purtroppo già visto per concludere il contratto di affitto dei locali dell’ex Bar Romano, che secondo progetti e finanziamento, doveva ospitare la mensa universitaria, portando in centro tanti studenti, con tutto l’indotto che ne poteva generare.
Ma ormai il passato è andato e nulla si può più fare, rimane adesso solo augurarsi che questa nuova iniziativa progettuale abbia miglior fortuna, come anche il discorso “Policlinico” o “Ospedale universitario” che dir si voglia, non diventi soltanto un ricordo da campagna elettorale.
Caltanissetta ha la necessità di rimettere urgentemente in moto la macchina dell’economia e ciò può avvenire solo se si rafforzano Università e Sanità, il resto crescerebbe spontaneamente, in caso contrario il deserto in città non può che avanzare. Ad Maiora
