Forse molti non sono a conoscenza che ogni seduta del consiglio comunale comporta una spesa di circa 2.000 euro, una cifra che incide sul bilancio comunale e, di conseguenza, ricade sui cittadini.
Con un consiglio composto da 24 consiglieri, la questione dei gettoni di presenza diventa particolarmente rilevante, soprattutto dopo l’aumento del 68% che da €34,12 li ha portati a 57,42 euro, aumento proposto e votato, nei primi mesi dell’anno, dalla maggioranza in consiglio.
A questo si sommano i costi per il personale comunale, l’illuminazione e le altre spese accessorie.
Esclusi dal conteggio sindaco, l’intera giunta, il presidente del consiglio e il suo vice, che non percepiscono gettoni, ma un’indennità, il presidente pari a quella di un assessore e il secondo la metà, come da tabella.

L’ultima convocazione del prossimo consiglio comunale è stata fissata il 23 giugno, monotematica, si riuniranno cioè per approvare una solo punto all’ordine del giorno: la mozione per l’ “Apposizione di una targa permanente in onore del Cav. Dott. Enrico Sciaulino Patti presso la Statua delle vittime di violenza sita in Via Leone XIII”.
Con tutto il rispetto per il Cav. Dott. Enrico Sciaulino Patti, vista la non urgenza, si sarebbe potuto benissimo attendere di inserire tale mozione in un prossimo consiglio.
Questo solleva un interrogativo importante e fondamentale, quanto sono urgenti e necessarie tutte le convocazioni consiliari e potremmo aggiungere anche certe commissioni?
In un periodo di ristrettezze economiche, la gestione oculata delle risorse pubbliche diventa rilevante.
Un buon padre di famiglia, in momento di ristrettezza economica, cerca di concentrare le spese e ottimizzare gli acquisti, va al supermercato con una bella lista della spesa, per evitare di doverci tornare più volte, risparmiando benzina, usura della macchina e altro, evitando soprattutto di “sprecare” soldi per fini del tutto personali.
La pubblicazione dei compensi dei consiglieri comunali, riguardante i primi mesi del 2025, dopo l’aumento dei gettoni, sarà, quando verrà pubblicato, un punto chiave per comprendere l’impatto economico dell’aumento dei gettoni, partendo dal dato dello scorso anno, gettone a 34,12€, una stima calcola intorno ai 700.000,00€ il costo annuale dei gettoni e dato per certo che già giunta e presidenza e vice costano alla collettività circa 900.000,00€ l’anno,.
Solo avendo contezza di questi dati, i cittadini potranno comprendere e valutare appieno quanto la democrazia locale stia costando.
A tutto questo conteggio andrebbero aggiunte le giornate lavorative che vengo pagate ai datori di lavoro di quei consiglieri che, essendo dipendenti, pubblici o provati, si assentano dal posto di lavoro per partecipare a commissioni e consigli.
È innegabile che gli emolumenti e i gettoni di presenza siano parte integrante del meccanismo democratico, un “prezzo” per garantire la partecipazione e il funzionamento delle istituzioni, ma un po’ di oculatezza male non farebbe.
Tuttavia, in un periodo e in un contesto di “vacche magre“, quello in cui vive la città, sarebbe legittimo chiedere un comportamento da buon padre di famiglia, chiedendosi nel frattempo se tante riunioni siano davvero indispensabili, necessarie o urgenti o se vi siano margini per una maggiore efficienza e quindi risparmio.
Dopotutto, un buon governo si misura anche dalla sua capacità di gestire con saggezza il denaro pubblico, dei cittadini. Ad Maiora
