Con un suo lungo post su Facebook, interviene l’ass. Toti Petrantoni che tra ringraziamenti e soddisfazione per la riuscita dell’evento, risponde ad alcune critiche, ad esempio sull’audio, mettendo pure in dubbio ciò che moltissimo hanno sostenuto “L’audio pessimo ”, ha detto qualcuno. Può darsi” e dando una versione diversa da quella che altri avevano provato a dare sempre sui social. Non si è trattato di un problema tecnino, bensi di “preminenti ragioni di sicurezza, imposte dalla Commissione Pubblico Spettacolo, e’ stato necessario spostare il video led in uno spazio molto più distante rispetto alla posizione prevista inizialmente”, anche se questo doveva e poteva essere già considerato e previsto al momento dell’approvazione della manifestazione.
Ecco il post.
“Le analisi e le verifiche, come in ogni cosa della mia vita, sono solito farle “a freddo”, quando l’adrenalina e le tossine prodotte da un rilevante impegno fisico e mentale vanno ad affievolirsi.
Intanto, GRAZIE!
Grazie a una macchina organizzativa complessa, fatta da funzionari degli uffici, forze dell’ordine, volontari, tecnici e operatori.
Grazie a chi mi è quotidianamente vicino, e mi supporta – e sopporta – in questa avventura alla guida degli eventi.
Grazie al Sindaco e a tutta la Giunta per aver riposto fiducia nel sottoscritto e non avermi mai fatto mancare il loro appoggio.
È vero: la location scelta per l’evento di ieri si è rivelata, per certi aspetti, problematica , come del resto si era immaginato.
Aver rincorso la possibilità di svolgere il concerto dei The Kolors nel parcheggio dello stadio Tomaselli, doveva e poteva concretizzarsi. Non ci saranno altri tentennamenti!
I The Kolors hanno “spaccato”, decisamente. Lo testimoniano le numerosissime presenze: credo si sia registrato un record per Viale Regina Margherita. Tantissimo pubblico venuto da fuori città e da fuori regione, come confermano le attività commerciali e ricettive, che hanno visto migliaia di spettatori consumare e alloggiare nella nostra città.
Hanno suonato per un’ora e dieci minuti in linea con la durata media dei loro concerti.
Troppo poco? Forse sì per chi è abituato a certi “concertoni di Capodanno”, della durata di 45 min con un costo esorbitante e alla presenza di appena 4.000 persone.
Per i mistificatori di somme spese per questo concerto, si invita a consultare l’albo pretorio in totale trasparenza così come è normale che sia, sottolineando che il costo di questo concerto è ben lontano da quelle solite 200.000 euro spese in 45min.
Avere avuto in città un gruppo come i The Kolors, all’apice della loro carriera, in questo preciso momento, quando gli stessi calcano i palchi delle più prestigiose manifestazioni musicali nazionali e sono in vetta da settimane nelle classifiche dei dischi più ascoltati, è stata una operazione vincente per la città di Caltanissetta che merita sempre il meglio, così come lo stiamo abbondante dimostrando in meno di un anno di amministrazione.
Artisti del calibro di Serena Brancale, Noemi, Anna Tatangelo, Dolcenera, Nigiotti, Fasma, Lorenzo Fragola, infatti, non se ne vedevano nella nostra città da decenni.
“L’audio pessimo ”, ha detto qualcuno. Può darsi.
Ma poiché ho ricevuto messaggi già nei primissimi minuti, e ho assistito all’inizio del concerto tra la folla, mi sono recato personalmente in varie zone e – pur non essendo un tecnico – ho intuito quale fosse il problema, localizzato solo in corrispondenza del ledwall.
Purtroppo, per preminenti ragioni di sicurezza, imposte dalla Commissione Pubblico Spettacolo, e’ stato necessario spostare il video led in uno spazio molto più distante rispetto alla posizione prevista inizialmente.
A tale modifica non è seguita però una soluzione tecnica adeguata ad un problema oggettivo che ha comportato un alterazione nella propagazione e percezione del suono, considerata anche la moltitudine di spettatori, negli spazi adiacenti al monitor ledwall.
Purtroppo succede e ce ne rammarichiamo. È successo anche al Firenze Rock Festival, qualche settimana fa, al concerto a pagamento dei Guns N’ Roses dove io ero presente.
Nessuno mi ha rimborsato i biglietti.
Ma ecco… a un concerto gratuito, leggere epiteti di qualsiasi genere rivolti agli organizzatori, ai diversi service coinvolti o all’amministrazione comunale – come “vergognosi”, il più gentile – credo sia davvero bizzarro. Tant’è.
La viabilità, sia in entrata che in uscita, è stata gestita benissimo.
E a chi lamenta la lentezza delle navette o il fatto che fossero sempre piene, viene da chiedersi se chi muove questa critica ha mai partecipato a concerti con numeri del genere, o più banalmente si sta cercando una polemica strumentale.
In questi giorni, moltissimi – me compreso – hanno pubblicato sui social le foto del concerto di Vasco Rossi a Messina, allo STADIO F. Scoglio, o di Cremonini, o di Mengoni, ecc.
L’ingresso e l’esodo dallo stadio si svolge in parecchie ore e per lo più senza l’ausilio di navette che ci riaccompagnino ai luoghi di posteggio auto/pullman.
Purtroppo è la legge dei grandi numeri.
Dovremmo imparare, io per primo, a guardare il lato positivo delle cose: non ci sono stati gravi incidenti o criticità dimostrando un organizzazione impeccabile.
Un plauso va a tutte le forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco alla CRI e alla protezione civile che in perfetta sinergia e coordinamento hanno reso il concerto sicuro sul piano della safety e la security.
Ultima cosa: l’area riservata ai diversamente abili.
Mi ero ripromesso di attenzionarla meglio rispetto al concerto di Noemi, e così è stato.
Vedere più di trenta persone in carrozzina sotto il palco, con uno spazio dignitoso, è stata la cosa più bella del concerto.
Vederle felici, emozionate, soddisfatte di aver “rubato” una foto con un gentilissimo Stash – leader dei The Kolors – che si è concesso loro, è stato gratificante.
Certo, non posso dire lo stesso per l’area di “rispetto” che avevamo previsto per altre tipologie di disabilità.
Ho chiesto personalmente “senso civico” a chi si trovava vicino alle transenne antipanico, dove avevo previsto il posizionamento di tante persone con altre problematiche, purtroppo ciò non è avvenuto con mio grande dispiacere.
P.S. Non è possibile creare un “recinto” – come l’ha chiamato qualcuno – con le transenne CETA perché sono vietate tra la folla in quanto pericolose.
Alle 9, 10, 12 mila presenze che ringrazio di cuore, voglio assicurare che si migliora solo facendo.
Chi resta con le mani in mano e si limita a scrivere dietro una tastiera illuminata – che riflette il proprio volto ed esalta il proprio ego – difficilmente sarà utile al bene comune e alla crescita della nostra città.
Abbiamo aperto una nuova strada e continueremo a percorrerla anche con le critiche e i giudizi dei tanti, auspicando che siano resi con la finalità costruttiva e non meramente di parte o demolitoria.
