La denuncia partita dalla cuoca della struttura
Le indagini erano iniziate la scorsa estate dopo la denuncia di una cuoca della rsa. La donna aveva notato delle anomalie nella somministrazione di alcuni farmaci al padre, ospite della struttura. Da qui, la decisione di portarlo via dalla casa di riposo e formalizzare una denuncia ai carabinieri. Secondo il racconto della testimone inoltre, all’interno di un gruppo whatsapp di lavoro venivano inviate delle fotografie degli ospiti, anche denudati, con commenti offensivi. Inoltre, diversi anziani non sarebbero stati lavati da tre settimane.
A firmare l’ordinanza di custodia cautelare è stata la gip del tribunale di Caltanissetta Graziella Luparello. Lo scorso 1 agosto, secondo gli accertamenti, c’era stato il primo sopralluogo all’interno della residenza per anziani da cui era emerso che la notte era in servizio una sola persona: ben poco, rispetto al numero di ospiti all’interno. Poi, l’avvio delle intercettazioni telefoniche e l’inchiesta che oggi ha portato alle prime misure cautelari.
La nota dei carabinieri parla espressamente di “maltrattamenti e sequestri contro anziani indifesi” e di “comportamenti vessatori” da parte degli operatori socio-sanitari e dei gestori della struttura. Le ipotesi di reato sono di maltrattamenti, sequestro di persone, abbandono ed esercizio abusivo di pratiche sanitarie.
Oltre alle due amministratrici della struttura sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare anche alcuni operatori socio-sanitari che avrebbero istallato delle misure di contenimento per gli ospiti e, nonostante le urla di dolore e richieste di aiuto, non sarebbero intervenuti in loro aiuto.
