Se quello di cui si discute e decide nelle segrete stanze del potere si potesse raccontato o si venisse a sapere, molti stenterebbero a crederci, perchè sono situazioni che vanno oltre la novella le “Fantasticherie esagerate”, per richiamare Giovanni Verga, che nella raccolta “Novelle rusticane” mette in luce la distanza che c’è tra la borghesia, in questo caso la politica locale, e il mondo popolare, evidenziando l’incapacità della prima di apprezzare e rispettare la vita semplice del secondo.
Quel luogo apparentemente irreale, quasi mistico, dove si forgiano destini, si costruiscono e distruggono carriere, non solo politiche, stringono patti e alleanze, come anche si rompono e fanno rompere, con promesse varie, incarichi che mai sarebbero arrivati.
Ma se tutto ciò riguardasse solo loro, potremmo anche poco interessarcene ma, diciamocelo chiaramente, in quelle stanze si decidono di riflesso, le sorti delle vite e del futuro dell’intera comunità, con la stessa nonchalance con cui scegliamo il gusto del gelato.
Provate ad immaginare la scena: luci soffuse, toni bassi, perchè le pareti sono sottili, telefonini rigorosamente spenti e lasciati all’ingresso, sperando di ritrovarli all’uscita, discorsi tra menti eccelse, eufemismo d’obbligo, intente a programmare il futuro, ovviamente il loro e dei loro amici e parenti.
Esempi ne potremmo fare parecchi, anche a livello locale, ma meglio andare avanti.
Cosa bolle in pentola oggi, direte voi, con un’aria curiosa e un po’ maliziosa.
Se potessero parlare le mura di quella stanza dei bottoni, racconterebbero di pugni battuti sul tavolo, di richieste avanzate in cambio di o per qualcosa di “meritevole” fatto per la causa, di sussurri, di risate sguaiate e sarcastiche contro avversari politi e non che si permettono il lusso di criticarli, di brillanti intuizioni che hanno portato e porteranno incarichi e tutto quello che abbiamo visto nel dopo elezioni comunale e purtroppo vedremo a breve anche dopo le recenti provinciali.
Diciamo solo che i prossimi comunicati stampa o notizie ufficiali potrebbero avere lo stesso effetto di una secchiata d’acqua gelida in pieno agosto.
Preparatevi, amici miei, perché quando la secchiata arriverà, quando le verità nascoste verranno svelte o scoperte, perchè spesso non si comunicato, e varranno alla luce come funghi o i “vavaluci” dopo la pioggia, assisteremo a uno spettacolo meglio definirlo “pirotecnico” e si capiranno tante cose e tanti perchè.
Tra i “non ci posso credere”, “io l’avevo detto” e gli immancabili “vergona” scopriremo che alcune decisioni, avranno una logica ferrea, un filo conduttore inossidabile, una sola parola…“lottizzazione”.
Peccato che questo filo, come accade spesso, condurrà vantaggi esclusivamente per loro, le “menti eccelse”.
Non fraintendetemi, sono sicuro che ogni singola mossa e ogni scelta di queste decisioni, è stata pensata unicamente per il bene della collettività, se poi coinciderà con una collettività ristretta, molto, ristretta, a un albero genealogico particolarmente ramificato, poco importa.
Ma la politica ci ha abituato a questo, i figli o i parenti di sono gli unici meritevoli e capaci di ricoprire certi incarichi, per i figli o i parenti di “nessuno”, chissà perchè non risultano mai in grado e non c’è mai posto.
Insomma il “possibile” per alcuni è molto più “possibile” che per altri e, come direbbe qualcuno, “cu è fissa sta a so casa”
Ovviamente sono scelte, modi di vivere e pensare, anche se a questo detto si potrebbe rispondere “preferisco dormire sereno e con la coscienza a posto”, anche se con qualche incarico o euro in meno sul conto.
Quindi, riforniamoci di popcorn, in alcuni supermercati sono già partite le offerte sulle confezioni famiglia e, mi raccomando affinate il vostro senso dell’umorismo; meglio prenderla a ridere, non potendo fare diversamente.
Perché quando le bomba, o forse sarebbe meglio dire le “sorpresine” esploderanno, avremo tutti bisogno di una buona dose di ironia per non “schifarci” ancor di più.
E magari, tranne ovviamente i più fedeli sostenitori, in fila per il proprio turno, ci si ricorderà di quella vecchia massima: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
Nel mentre meglio allacciare le cinture. Ad Maiora
