Nuotatrice provetta e sportiva, morta annegata in piscina: cosa non torna e i dubbi della famiglia sugli esiti dell’autopsia. A Capaci l’ultimo saluto a Simona, proclamato il lutto cittadino. Le compagne con la maglietta numero 24 e il suo nome
Folla per il funerale di Simona che si è svolto oggi alle 12,30. Le esequie della ventenne sono state celebrate nel paese in cui la ragazza abitava con la famiglia, Capaci (Palermo), nella chiesa madre di Sant’Erasmo vescovo martire di Capaci. Tantissimi ad accogliere la bara della 20enne. Tra loro le compagne con cui giocava a pallavolo con le magliette bianche e il numero 24 di Simona e sulla schiena la scritta Cinà. Tra quanti non hanno voluto mancare alla cerimonia anche le giovanissime allieve di pallavolo allenate da Simona. A celebrare la messa il parroco Giuseppe Salamone.
Il sindaco, Pietro Puccio, ha proclamato il lutto cittadino e dalle 12 alle 14 saranno interdette tutte le attività ludiche.
L’amministrazione comunale ha invitato i negozianti ad abbassare le saracinesche, in segno di partecipazione al dolore di papà Luciano, della mamma Giusy Corleone, dei fratelli Gabriele e Roberta, gemella della giovane scomparsa.
Circa un migliaio i presenti tra parenti, amici, compagni di squadra e concittadini che hanno voluto condividere un momento di commozione collettiva. “Il nostro dolore si aggiunge a quello della famiglia, cui siamo vicinissimi – sottolinea il sindaco di Capaci, Pietro Puccio -. La proclamazione del lutto cittadino significa questo, stringersi attorno alla famiglia in maniera silenziosa e rispettosa: metteremo le bandiere a mezz’asta, chiuderanno tutte le attività commerciali e non solo. Possiamo dire anche una cosa a chi muore e a chi è dimenticato: Simona non sarà dimenticata, vivrà sempre nel nostro ricordo e nelle nostre azioni. Lei era il prototipo del giovane perfetto: sportiva, salutista, amica di tutti. Vogliamo che questo suo modo di essere venga trasferito anche nelle altre persone: noi non la dimenticheremo”.
Il rompicapo continua: di cosa e’ morta Simona Cina’, vent’anni, ragazza sportiva e nuotatrice provetta, annegata in una piscina di sei metri per quattro, profonda – nel punto piu’ alto – meno di due metri? L’autopsia non chiarisce altro, finora, in attesa dell’esito degli esami tossicologici, che dovrebbero arrivare entro la fine del mese.
Le prime ipotesi: il bagno fatale alle 3.50 del mattino
L’ipotesi e’ che la ragazza abbia perso i sensi entrando nella piscina della villa di Aspra, a Bagheria (Palermo), dove ha fatto un bagno fra le 3,30 e le 3,50 del mattino di sabato 2 agosto, al termine della festa di laurea alla quale stava partecipando con altre persone.
Il viso rivolto verso l’alto
Dal primo esame del corpo, i medici legali nominati dalla Procura di Termini Imerese (Palermo) non hanno evidenziato patologie cardiache “silenti”, che potrebbero avere ucciso la ragazza dentro l’acqua della vasca: la ricostruzione piu’ plausibile vede la giovanissima atleta perdere i sensi e finire sott’acqua, dove ha non respirato piu’ e ha bevuto acqua, col viso rivolto verso l’alto, fino al momento in cui non e’ stata riportata a galla e tirata fuori dalla piscina. Ma era gia’ troppo tardi.
La seconda ipotesi: scivolata
Un’altra ipotesi, alla luce di un lieve segno traumatico riscontrato sotto la nuca, di cui ha parlato il legale della famiglia Cina’, l’avvocato Gabriele Giambrone, e’ che entrando in acqua la giovane sia scivolata e abbia sbattuto il capo, perdendo i sensi: i medici hanno pero’ escluso la rilevanza di questo elemento.
Drogata a sua insaputa?
I familiari hanno chiesto anche di allargare lo spettro degli esami tossicologici a ogni tipo di sostanza stupefacente, anche quelle sintetiche, che lasciano meno tracce: i Cina’ ritengono che Simona potrebbe essere stata drogata a sua insaputa.
Fonte RaiNews.it
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