Tensione sempre alle stelle al confine con l’Ucraina. Ieri le incursioni russe in Romania e Polonia, e la Nato fa alzare i jet
Non accenna a diminuire l’allerta per il conflitto tra Ucraina e Russia e per la conseguente tensione alle stelle tra Russia e Nato. Dopo che nella giornata di ieri si erano verificati gli ennesimi episodi di sconfinamento (con un drone russo che ha sconfinato in Romania e un altro in Polonia) e la Nato che aveva reagito facendo alzare i caccia, nelle prime ore di questa mattina droni ucraini hanno colpito una raffineria di petrolio russa nella città di Ufa, a 1.500 km dal confine. L’attacco ha preso di mira un’importante raffineria di petrolio nella Repubblica russa del Bashkortostan, provocando esplosioni e un incendio su larga scala, secondo le fonti di intelligence.
“La guerra si allarga“, ha detto ieri Zelensky, dopo le due incursioni in Romania e Polonia. E ha parlato di “attacco pianificato”. Il premier polacco Donald Tusk, invece, dopo l’allarme rientrato in Polonia ha parlato di “minaccia scongiurata“.
LA RAFFINERIA COLPITA IN RUSSIA
La raffineria colpita a Ufa è l’impianto di Bashneft-Novoyl e si trova a circa 1.500 km dal confine con l’Ucraina. È uno dei principali impianti di lavorazione del petrolio della Russia. Si sono verificate diverse potenti esplosioni (sentite dai residenti che poco prima avevano avvistato droni in cielo), seguite da un enorme incendio. Le valutazioni preliminari suggeriscono che le infrastrutture critiche, tra cui una colonna a vuoto utilizzata per la lavorazione primaria del petrolio, hanno subito danni significativi. L’aeroporto di Ufa ha sospeso le operazioni e i servizi internet mobile in tutta la città sono stati temporaneamente interrotti.
DRONI NEI CIELI RUSSI, MOSCA NE HA DISTRUTTI 80
Prima dell’attacco alla raffineria di Uta, che è successo alle prime ore di questa mattina, nella notte decine di droni ucraini sono stati intercettati nei cieli russi: i sistemi di difesa aerea russi ne hanno intercettati e distrutti 80 sulle regioni della Federazione Russa e le acque del Mar d’Azov. Lo ha comunicato il Ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass. “Durante la notte – ha dichiarato il Mosca – i mezzi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 80 velivoli senza pilota di tipo aeronautico ucraini: 30 sopra il territorio della regione di Bryansk, 15 sopra il territorio della Repubblica di Crimea, 12 sopra il territorio della regione di Smolensk, 10 sopra il territorio della regione di Kaluga, 5 sopra il territorio della regione di Novgorod, 3 sopra le acque del Mar d’Azov, 2 sopra il territorio della regione di Leningrado, 1 sul territorio della regione di Orel, 1 sul territorio della regione di Ryazan e 1 sul territorio della regione di Rostov”, ha riferito l’agenzia.
IERI IL DRONE RUSSO IN ROMANIA E I JET DELLA NATO
Ieri un drone russo è penetrato per circa 20 chilometri nello spazio aereo della Romania, nella regione di Tulcea, al confine con l’Ucraina, fino alla cittadina di Chilia Veche. Gli F-16 romeni si sono alzati in volo dalla base di Fetesti per seguirlo e lo hanno seguito fino a che non è scomparso dai radar. Anche la Nato ha mobilitato due Eurofighter tedeschi dislocati in Romania. Il ministero della Difesa ha poi precisato che il drone non ha sorvolato zone abitate e non ha posto una minaccia.
IL DRONE IN POLONIA: SUONANO LE SIRENE E SCATTANO SMS DI ALLERTA
Sempre nella giornata di ieri, si è verificata un’incursione con droni in Polonia, e questo ha fatto scattare l’allerta per i sistemi di difesa aerea. L’aeroporto di Lublino è stato chiuso al traffico aereo per circa due ore, fino a quando la difesa non ha dichiarato l’allarme cessato. Sono inoltre risuonate le sirene di allarme in alcune località e in cinque distretti del Paese al confine con l’Ucraina sono stati inviati al residenti degli sms di allarme con l’avvertimento del “pericolo di un attacco dal cielo”.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it
Fonte LANOTIZIAGIORNALE.IT
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