Per la prima volta è stata esposta in una teca la borsa che il giudice aveva con sè il 19 luglio 1992, giorno della strage di via D’Amelio
Nel Transatlantico di Montecitorio la cerimonia in memoria di Paolo Borsellino, nel corso della quale viene esposta per la prima volta, in una teca, la borsa che il giudice aveva con sé il giorno della strage di Via D’Amelio, il 19 luglio 1992. In quella valigetta c’era l’agenda rossa del magistrato, poi scomparsa.

Presenti alla cerimonia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il presidente del Senato Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la Presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo. Partecipano i figli di Paolo Borsellino e di Manuela Canale, figlia del tenente colonnello Carmelo Canale, tra i più stretti collaboratori del giudice ucciso.
MELONI: “OGGI SCRITTA PAGINA STORIA PARLAMENTARE”
“Voglio salutare con il cuore chi ci ha consentito di essere qui oggi per scrivere una pagina di storia del Parlamento. Hanno permesso che uno degli oggetti più cari di Borsellino potesse diventare un simbolo visibile e diventare il monito che merita di essere”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in occasione della cerimonia alla Camera in memoria di Paolo Borsellino, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella.
MELONI: “DA STRAGE VIA D’AMELIO MIO PERCORSO FINO A PREMIER”
“Ho raccontato tante volte che ho iniziato il mio impegno politico all’indomani della strage di Via d’Amelio, conservo ancora nitida l’immagine di quella strage e quella sensazione che non avesse senso provare rabbia se non si riusciva a trasformarla in un gesto, in una mobilitazione. Quel giorno iniziò il cammino che mi ha portato a diventare premier due anni e mezzo fa”. Lo dice la premier Giorgia Meloni
in occasione della cerimonia alla Camera in memoria di Paolo Borsellino, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella.
“Una delle mie più grandi emozioni è quando sono venuto a trovare il presidente Fontana, dopo il conferimento dell’incarico da parte del presidente Mattarella, e davanti a me si è parata una gigantografia di Borsellino, è stata un’emozione straordinaria perché è come se la persona a cui devo il mio impegno politico fosse lì. Questa è la mia storia personale e la storia di quelle persone che da quelle stragi hanno deciso di impegnarsi. Da quel momento è partito un movimento di chi ha voluto dire no alla mafia. È stata una grande reazione che il popolo italiano ha avuto. Milioni di italiani hanno preferito l’impegno all’indifferenza, l’onore della nazione contro il disonore di chi si proclama uomo d’onore”, aggiunge la presidente del Consiglio.
LA RUSSA: “HA INSEGNATO A NON AVER PAURA DELLA MAFIA, MAI ABBASSARE GUARDIA“
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ricorda: “Paolo Borsellino diceva ‘Io credo profondamente nel lavoro che faccio. So che è necessario che lo faccia. So che è necessario che lo facciano tanti altri insieme a me e so che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione o finanche dalla certezza che tutto questo può costarci caro’. Sono queste le parole di un uomo che ci ha insegnato a non avere paura della mafia, perché – cito ancora Borsellino – ‘chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola’. Anzi, non muore mai. Perché Paolo Borsellino e con lui tutte le donne e gli uomini dello Stato che hanno perso la vita per il loro impegno contro la mafia vivranno per sempre nel nostro cuore. Donne e uomini come gli agenti della scorta di Paolo Borsellino: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi, prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio. Il loro coraggio, la loro determinazione, il loro senso del dovere, il loro esempio ci accompagna ogni giorno e ci esorta a non abbassare mai la guardia, a non dare mai tregua alle mafie e di difendere sempre quegli ideali di giustizia e libertà che sono le fondamenta della nostra comunità nazionale. Un’eredità di valori che abbiamo il dovere di tramandare alle più giovani generazioni, a chi ha la fortuna di non aver vissuto quegli anni così drammatici, affinché la memoria non sia solo ricordo del passato ma guida verso il futuro”.
FONTANA: “LA CAMERA GLI RENDE OMAGGIO, EREDITÀ CHE CI ISPIRA OGNI GIORNO”
Il presidente della Camera ha ricordato che “la lotta alla mafia si nutre anche di simboli. Per questo, da oggi fino al 30 ottobre, la borsa del giudice Paolo Borsellino è esposta qui nel Transatlantico e successivamente sarà trasferita nell’aula della Commissione antimafia a Palazzo San Macuto. Questa borsa è testimone di quell’efferato attentato e continua a essere l’emblema della costante ricerca della verità e della giustizia. Rivolgo quindi un sentito ringraziamento alla figlia del tenente colonnello Canale – la Signora Manuela – per aver consentito che questa borsa, a lei donata dai familiari del giudice Paolo Borsellino, venisse esposta nelle sedi istituzionali”.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it
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