L’inizio di tutto fu il Festival di Cannes: «Sono stata la persona che ha portato la Regione lì — si vantava Sabrina De Capitani — e di conseguenza mi sono incontrata con Manlio Messina (l’allora assessore regionale al Turismo — ndr). Ho iniziato a frequentare Manlio, il giro di Fratelli
d’Italia e a fare business». Business ad ogni costo.
Da portavoce del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, Sabrina De Capitani sfruttava ogni occasione per trarne vantaggio.
Le intercettazioni del nucleo di polizia economico finanziaria l’hanno sorpresa ad esempio con Giorgio Trupiano, referente della palestra “Body studio”: la vulcanica portavoce di Galvagno gli prometteva di interessarsi per un suo progetto.
Poi, un giorno, gli disse «mi devi fare una statua — annota la Finanza nel rapporto inviato alla Procura — facendogli intendere di volere in cambio il blocco dei futuri pagamenti delle rate per la palestra».
Parlavano di un’iniziativa da fare con il patrocinio dell’Ars: «Il presidente ha già firmato», diceva
la portavoce. Era la manifestazione “Muoviti”, finanziata con 7500 euro a Palermo e con una cifra analoga a Catania. Il 13 giugno 2024, fu poi intercettata una telefonata in cui dalla Body Studio informavano che Sabrina De Capitani e il presidente Galvagno potevano andare gratuitamente
nella nuova sede della palestra, in via Notarbartolo.
Di Trupiano parlavano anche altri imprenditori intercettati. Dicevano che era «ammanigliato politicamente ». Dicevano pure che la «roba di Muoviti politicamente gliel’ha fatta passare Sara Mancuso».
Spiegano i finanzieri: «Sara Mancuso, già collaboratrice dell’ex assessore al Turismo, Manlio
Messina, sua attuale segretaria presso la Camera dei Deputati nonché già inserita nel progetto
del Festival di Cannes — edizione 2022 — tra i membri dello staff del progetto di Absolute blue».
Intanto, Sabrina De Capitani era sempre in cerca di nuove iniziative.
Nel luglio 2023 diceva al compagno di essere entusiasta per aver conosciuto Marcella Cannariato e suo marito Tommaso Dragotto: «Sto aiutando la moglie a fare un po’ di cose fighe», diceva.
E poi parlava di una cena che i coniugi avrebbero organizzato il 6 settembre: «Ci sono Renzi, la Boschi e un po’ di gente».
Un’occasione importante per lei: «Amore, adesso inizio a fare lobby». Non solo per razziare finanziamenti, ma anche per sistemare gli amici.
Si vantava ad esempio di aver piazzato una sua amica all’interno del “Taobook” di Taormina:
«Ho messo dentro un’autrice».
La portavoce di Galvagno, che si è dimessa nei giorni scorsi, era il terminale di tante richieste.
Le intercettazioni hanno registrato Paolo Patanè, direttore generale del coordinamento dei Comuni Unesco, che le chiedeva di fargli ottenere un incarico all’assessorato regionale alla Cultura. E Sabrina
De Capitani gli prometteva un incontro con Galvagno.
Un altro giorno, la portavoce chiamò l’imprenditore dei concerti Nuccio La Ferlita, aveva bisogno
di quattro biglietti per il concerto di Francesco De Gregori.
Non per lei, ma per una tale Susy Micciché: «Lei è un pezzo grosso — spiegava — a me serve un botto, se ti può aiutare, è il capo scalo dell’aeroporto di Palermo, qualsiasi problema hai, lei te lo risolve, questa è straimportante».
La procura ha già chiuso l’indagine che riguarda l’assessora Elvira Amata e l’imprenditrice Marcella
Cannariato, entrambe sono accusate di corruzione per l’assunzione del nipote dell’esponente
politica di FdI.
Chiusa pure la trance riguardante Sabrina De Capitani e Patrizia Monterosso, che devono difendersi dalla contestazione di corruzione per l’organizzazione della mostra di Omar Hassan a Palazzo dei Normanni.
Resta ancora aperto il capitolo riguardante il presidente dell’Ars Galvagno e il suo “cerchio magico”,
anche in questo caso l’ipotesi di reato della procura è quella di corruzione.
Da laRepubblicaPalermo di Salvo Palazzolo
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