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Germania, l’offerta di Pier Silvio Berlusconi per acquisire la quota restante di ProSiebenSat.1 mette in allarme Berlino

Last updated: 02/08/2025 6:51
By Redazione 82 Views 5 Min Read
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La premier in Turchia ha avuto un incontro trilaterale con Erdogan e Dabaiba. Tripoli colpisce trafficanti con droni turchi ma li vuole anche da Kiev

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Tripoli colpisce trafficanti con droni turchi, Dabaiba li vuole anche da KievSi precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata oggi a Istanbul dove ha avuto un incontro trilaterale con il presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, e con il primo ministro del Governo di Unità nazionale libico, Abdulhameed Mohamed Dabaiba. Nel corso dell’incontro – riferisce una nota di Palazzo Chigi – i tre leader hanno discusso il rafforzamento della cooperazione per rispondere alle sfide comuni, a partire da quella della gestione dei flussi migratori.

Ricordando gli eccellenti risultati raggiunti in questo ambito con la Turchia, la premier ha sottolineato l’opportunità di valorizzare le lezioni apprese applicandole anche per il sostegno all’azione del Governo di Unità nazionale libico in ambito migratorio. In questo quadro, Meloni ha discusso con i suoi interlocutori una serie di linee d’azione per combattere le reti criminali internazionali di trafficanti di esseri umani, migliorare la prevenzione dei movimenti irregolari e sostenere la Libia nella gestione della pressione migratoria cui è sottoposta.

Meloni ha inoltre ribadito l’impegno dell’Italia per la stabilità, l’unità e l’indipendenza della Libia e il sostegno a un processo politico, a guida libica e con la facilitazione delle Nazioni Unite, che conduca ad elezioni.

Tripoli colpisce trafficanti con droni turchi, Dabaiba li vuole anche da Kiev

Droni turchi contro i trafficanti di migranti, mentre Tripoli vorrebbe acquistarli anche dall’Ucraina in quella che sembra la risposta alla presenza russa sempre più ingombrante nell’est della Libia. Il governo di unità nazionale libico – probabilmente non a caso alla vigilia del trilaterale a Istanbul tra Dabaiba, Meloni ed Erdogan – ha condotto due giorni fa raid contro le città costiere di Sabratha e Zwara, da dove partono i barconi carichi di migranti. E lo ha fatto usando per la prima volta in due anni droni turchi forniti da Ankara, che è il principale sostenitore, politico e militare, del governo di Tripoli.

Gli attacchi, ha spiegato il vice ministro della Difesa libico Abdulsalam Al-Zoubi, rientrano “in una sistematica campagna di sicurezza e in un piano strategico complessivo di intensificazione delle operazioni per degradare e smantellare le bande criminali e le reti di trafficanti”. Operazioni che “dimostrano la determinazione e la tolleranza zero del governo di unità nazionale contro queste attività illegali”, ha rivendicato Zoubi. Secondo il ministero della Difesa, nei raid sono state colpite fabbriche per la costruzione di barche ed altro equipaggiamento utile per il traffico di migranti.

Intanto, secondo quanto apprende l’Adnkronos da fonti a Tripoli, il governo starebbe cercando anche di acquistare droni dall’Ucraina in un tentativo di rafforzare ulteriormente la componente militare, ma anche come segnale ai russi, che stanno ampliando la loro presenza a est, dopo essere stati costretti a lasciare le basi navali che avevano in Siria all’indomani del crollo del regime di Bashar al Assad di cui erano sponsor.

“I pochi soldi che ha Dabaiba li spende per comprare armi e in particolare è interessato ai droni ucraini”, dicono le fonti sottolineando le difficoltà finanziarie del governo di Tripoli, nelle cui casse arrivano sempre meno risorse dalla Banca centrale, che continua a insistere per un bilancio unificato tra la Tripolitania e la Cirenaica. Mentre nell’est di Khalifa Haftar ci sono i finanziamenti miliardari per la ricostruzione – gestiti da uno dei figli del generale, Belqacem – e i dinari stampati dalla Russia.

Fonte Adnkronos

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Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.

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