Le Idf hanno annunciato di aver avviato la prima fase dell’occupazione di Gaza City, controllando già la periferia della città. Il piano sarà illustrato oggi da Netanyahu, secondo fonti militari. Israele dimostra “palese disprezzo” per gli sforzi di mediazione, dice Hamas. Lo Stato ebraico approva intanto in via definitiva un insediamento in Cisgiordania che divide in due la regione, impedendo di fatto la realizzazione di uno Stato unito di Palestina
Israele fermi il progetto per la costruzione di 3.400 unità abitative nella cosiddetta area E-1 in Cisgiordania, che rappresenta “una minaccia esistenziale alla soluzione dei 2 Stati”. E’ il monito rivolto dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, secondo cui il progetto approvato viola il diritto internazionale e le risoluzioni dell’Onu.
Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l’occupazione di Gaza
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.
Fonte della Difesa: “C’è spazio per intesa sugli ostaggi, dipende da Netanyahu”
C’è spazio per raggiungere un accordo sugli ostaggi a Gaza, dipende dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e dal ministro per gli Affari Strategici Ron Dermer. Lo ha riferito a Yedioth Ahronoth un alto funzionario della Difesa che ha seguito i negoziati in questi due anni. “Sembra che Hamas stia dimostrando una notevole flessibilità. Se Bibi vuole davvero un accordo, c’è qualcosa su cui lavorare, altrimenti dirà che è parziale e basta”, ha dichiarato.
Il leader dell’opposizione a Netanyahu: “Hai i nostri voti per la tregua”
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha assicurato al premier Benjamin Netanyahu il sostegno del suo partito Yesh Atid a qualsiasi accordo per la tregua a Gaza che riporti a casa gli ostaggi. Per Lapid, i 24 voti del partito centrista dovrebbero servire a neutralizzare l’opposizione dei partiti di estrema destra, alleati di governo di Netanyahu, contrari a qualsiasi intesa per un cessate il fuoco. “Ricordo a Netanyahu che ho una rete di sicurezza di 24 voti per qualsiasi accordo sugli ostaggi. Non ha nemmeno bisogno di dare nulla in cambio, basta riportarli a casa”, ha scritto il leader dell’opposizione su X. Dopo il via libera di Hamas all’ultima proposta di tregua presentata dai mediatori, è attesa la risposta di Israele: secondo i media, dovrebbe arrivare entro domani. Intanto però il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato i piani militari per la conquista e occupazione di Gaza City e 60 mila richiami sono già stati inviati ai riservisti.
Medioriente, approvato il piano militare per Gaza City. VIDEO
Il Ministro israeliano della Difesa Katz approva il piano militare per l’assalto a Gaza City, che prevede la mobilitazione di 5 divisioni dell’esercito e il supporto di 60.000 riservisti da impiegare in 3 ondate, la prima delle quali fissata per il 2 settembre. Nessuna notizia formale in merito alla decisione israeliana sull’accordo di cessate il fuoco parziale ancora sul tavolo: le famiglie degli ostaggi, in protesta nel Sud del Paese, descrivono questo silenzio come una coltellata al cuore. Ancora decine i morti dentro Gaza.
Guterres: “L’insediamento in Cisgiordania minaccia esistenziale a soluzione a due Stati”
Israele fermi il progetto per la costruzione di 3.400 unità abitative nella cosiddetta area E-1 in Cisgiordania, che rappresenta “una minaccia esistenziale alla soluzione dei 2 Stati”. E’ il monito rivolto dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, secondo cui il progetto approvato viola il diritto internazionale e le risoluzioni dell’Onu. L’insediamento “taglierebbe il nord dal sud della Cisgiordania e avrebbe gravi conseguenze sulla contiguità territoriale del Territorio palestinese occupato”, ha denunciato in una nota il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric.
Netanyahu, ‘sanzioni Usa decisive contro le menzogne Cpi’
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha accolto con favore le sanzioni Usa annunciate contro diversi giudici della Corte Penale Internazionale (Cpi). “Mi congratulo con Marco Rubio, Segretario di Stato degli Stati Uniti, che ha deciso di imporre sanzioni contro i giudici della Corte Penale Internazionale dell’Aja”, ha dichiarato Netanyahu in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio. “Si tratta di un’azione decisiva contro la campagna di diffamazione e menzogne che prende di mira lo Stato di Israele (e il suo esercito) a favore della verità e della giustizia”, ha aggiunto il primo ministro.
Fonte SkyTg24
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