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I “Franchi Tiratori”… de noantri. Dopo il TAR si apportano correttivi

Last updated: 02/12/2025 6:37
By Sergio Cirlinci 186 Views 11 Min Read
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In politica, il termine “franco tiratore” si riferisce a quel parlamentare che, durante una votazione a scrutinio segreto, decide di votare in modo contrario alle indicazioni del suo gruppo o partito. È una figura che opera nell’ombra, minando la coesione e l’autorità della propria fazione

Ma se spostiamo il nostro sguardo da Roma al contesto locale di Caltanissetta, ci rendiamo conto che la metafora del “franco tiratore” assume una dimensione più ampia e insidiosa.

Non stiamo parlando di un complotto oscuro, per carità, ma di un fenomeno probabilmente più complesso, una combinazione di superficialità e negligenza procedurale che finisce per vanificare i progetti più ambiziosi.

I “franchi tiratori de noantri” sono coloro che, con un “errore” formale o una mancata azione, mettono a rischio il futuro di intere iniziative.

L’ultimo esempio lampante è la questione del finanziamento destinato al completamento dell’ex caserma Cap. Franco, ne abbiamo parlato in questo articolo.

Come è emerso chiaramente dalla sentenza del TAR di Palermo, il rischio di perdere i fondi non deriva da problemi economici, i soldi ci sono e aspettano solo di essere spesi entro giugno 2026, ma da “errori” procedurali commessi all’interno della macchina amministrativa.

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Questo caso è un manuale su come, a volte, certi errori possano trasformarsi in un danno che non è solo la perdita di una semplice pratica, ma il blocco di un progetto cruciale per la riqualificazione urbana e sociale, con il paradosso che gli “errori” sono stati commessi da chi è pagato e dovrebbe avere come interesse primario, quello cioè di garantire la corretta esecuzione delle procedure per il bene pubblico.

Quello che davvero preoccupa e fa indignare in questa triste situazione è il silenzio assordante dell’Amministrazione Comunale.

Da un lato, alcuni consiglieri di opposizione si sono fatti sentire, chiedendo chiarezza e offrendo suggerimenti, ma dall’altro, chi ha il potere e la responsabilità di quanto accaduto rimane silente.

Abbiamo aspettato qualche giorno prima di scrivere, con la speranza che da Palazzo arrivasse un qualcosa per chiarire e rasserenare coloro che temono la perdita del finanziamento, ma non è arrivato nulla, mentre, anche se importante, ci riferiamo alle dimissioni del presidente della Nissa, la stessa domenica, poche ore dopo l’annuncio, il primo cittadino come anche altri consiglieri si non fatti sentire per chiedergli di rimanere alla guida della squadra.

Capiamo benissimo l’importanza di avere una squadra cittadina con un presidente che possa portarla in alto, confidiamo tutti in un suo ripensamento, ma vien da chiedersi, con tutto il rispetto, se il resto sia meno importante.

Quando le notizie non sono positive, assistiamo ad una totale assenza di intervento della politica, come proprio sulla questione ex Caserma Cap. Franco-TAR, ma il silenzio è un campanello d’allarme per tutta la comunità.

Chi si assumerà la responsabilità di certi “errori”? Chi garantirà che non ne vengano commessi altri?

Se la situazione continuasse così, il timore che si insinua nella mente dei cittadini è più che giustificato, non solo per la ex Caserma, ma anche per tutti quei progetti ambiziosi che sono stati annunciati e che, sulla carta, rappresentano una vera speranza di rinascita per Caltanissetta.

Pensiamo all’acquisto dell’ex Banca d’Italia per farne una sede universitaria, al progetto per la mensa universitaria, all’acquisto di un immobile nel centro storico per l’ufficio dell’impiego e, infine, al “contributo” per la riapertura della tanto attesa piscina comunale.

Queste iniziative potrebbero davvero dare una spinta decisiva all’economia nissena, aumentarne l’attrattività e migliorare la qualità della vita della città, facendola risalire nelle varie classifiche.

Ma se è vero, come dimostra la sentenza del Tar sulla ‘Ex Caserma, che qualche “errori procedurali” si è commesso, allora il rischio che altri progetti si blocchino o subiscano ritardi catastrofici con perdita dei finanziamenti.

Siamo certi che i nostri “franchi tiratori” agiscano in buona fede e che gli errori siano solo il risultato di superficialità o per carichi di lavoro eccessivi e/o mancanza di personale, non certo per una preparazione inadeguata, anche se è molto più rassicurante pensare in questo modo piuttosto che immaginare una volontà deliberata di nuocere, cosa a cui non crediamo.

Tuttavia, la situazione nella pratica non cambia.

In un periodo in cui i finanziamenti del PNRR e le opportunità di rilancio ci sono Caltanissetta non può permettersi il lusso di essere affossata.

È giunto il momento che l’Amministrazione, oltre a parlare per annunciare, esca dal silenzio e si dedichi a una profonda riflessione e magari a una riorganizzazione interna.

Non basta esprimere amore per la città a parole, bisogna dimostrarlo con azioni concrete, efficienza e competenza, creando le condizioni affinché dirigenti e dipendenti possano operare senza commettere errori.

Altrimenti, i “franchi tiratori de noantri” continueranno a colpire, e il futuro di Caltanissetta ne pagherà le spese.

Ma mentre la politica è distratta da altro, gli uffici competenti corroro ai ripari.

Nel pomeriggio di ieri, spulciando nell’albo pretorio troviamo questo Verbale di Gara, seduta n.11 del 01/12/2025

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In sintesi, dopo l’Ordinanza del TAR Palermo n. 465 del 9/9/2025 pubblicata il 10/9/2025 nell’ambito del ricorso promosso dalla impresa CONSORZIO CIRO MENOTTI SCPA avverso I’esclusione dalla gara e la sentenza del TAR Sez. I n. 2634 del 26/11/2025 che ha accolto il ricorso e per effetto ha annullato gli atti impugnati.

Vista la nota prot. 142699 del 30/11/2025 con la quale il Dirigente della II Direzione Ing. Giuseppe Tomasella fa presente che, attesa la natura del finanziamento con vincoli temporali stringenti pena la perdita dello stesso, non è possibile accogliere il rinvio delle operazioni di gara.

Che come stabilito nella sentenza del TAR Sez. I n. 2634 del 2611112025 si deve procedere alla riammissione in gara del Consorzio “Ciro Menotti” con l’attribuzione del punteggio di 98’418 e quindi posizionandosi al primo posto della classifica giusto verbale di gara n. 7 del 161612025 Alleg. “F” posto che ha ottenuto il punteggio tecnico riparametrato di 80,00 e il punteggio economico di 18,418 (ribasso del 24,88%) per un importo contrattuale di € 5.120.659,46 oltre economico oltre IVA;

La Commissione rileva come il disciplinare di gara stabilisce a pag. 28 che: “Sarà valutato la congruità, la serietà, la sostenibilità e la realizzabilità della migliore offerta, che appaia anormalmente bassa. Quale riferimento oggettivo per valutare la soglia di anomalia si sottoporrà a verifica la migliore offerta che presenti sia i punti relativi agli elementi quantitativi (offerta economica e temporale: A max 27 punti), sia la somma dei punti relativi agli altri elementi di valutazione qualitativi (B mar 73 punti), entrambi pori o superiori ai quattro quinti dei corrispondenti punti massimi previsti dal presente Disciplinare”. Che conseguentemente posto che il punteggio relativo ai parametri di cui alla tabella 6 Criterio Al e A2 (pag. 24 del disciplinare) dell’operatore economico primo classificato (Consorzio “Ciro Menotti’) ammonta a 25,418 (18,418+7 v. Tab. “F” verb n. 7) che risulta superiore al limite di 21,60 (415 di 27) e il punteggio degli elementi di valutazione qualitativi pari a 61,665 che risulta superiore al limite di 58,40 (4/5 di 73), I’offerta risulta anomala alla luce di quanto previsto nel disciplinare di gara. Per quanto sopra si deve procedere a valutare l’anomalia della offerta ai sensi dell’art. 110 del dec. Leg.ivo n. 36/2023 e s,m.i.

L’ing. Giuseppe Tomasella, quale Dirigente della II Direzione nonché RUP dei lavori, fa presente che ai sensi di quanto stabilito dal par.24 del disciplinare di gara “Qualora a seguito della procedura di gara il cronoprogramma dei lavori dovesse essere rivisto e non si raggiungono gli obiettivi temporali stabiliti nell’ambito del PNRR o del programma di finanziamento dell’opera, l’Amministrazione si riserva la facoltà di non sottoscrivere il contratto di appalto senza che l’operatore economico individuato possa chiedere alcun risarcimento”.

A tal proposito fa presente che la scadenza per I’utilizzo del finanziamento del PNRR è fissato al 30/06/2026 con i lavori conclusi e collaudati.

Sperando che con questo verbale si riesca a superare il problema, concludendo e collaudando i lavori entro la data stabilita che ricordo è giugno 2026. Ad Maiora

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