Il ventesimo rapporto sulla Comunicazione del Censis Internet è l’estensione della vita privata e pubblica: la rete utilizzata dal 90,1% degli italiani. Si arresta la crescita dei libri
Tra i ragazzi il primato di Instagram, poi You Tube e Tik Tok.
Le piattaforme online conquistano la maggioranza dei giovani, i media tradizionali resistono, in
particolare, ma non solo, tra le fasce di età più elevate.
Il ventesimo rapporto sulla Comunicazione del Censis, intitolato “I Media e la Libertà”, presentato
ieri a Roma, vuole rilevare e confermare cambiamenti in atto da tempo, cercando di scattare un
fotografia provvisoria dell’uso attuale dei media e degli strumenti di comunicazione.
Operazione non facile per la presenza di molteplici piattaforme informative, di ibridazione tra media
tradizionali e social media, di consumi mediali sempre più personali.
Internet è l’estensione della vita privata e pubblica, ma il Censis preferisce considerarlo ancora come un media: viene utilizzato dal 90,1% degli italiani nel 2024, in sovrapposizione con l’uso degli smartphone che raggiungono l’89,3% della popolazione.
La recente indagine del Censis sulla cross-medialità, presentata il 5 marzo a Milano, quantifica
la dotazione di schermi nelle famiglie italiane nelle quali vi sono 49,2 milioni di smartphone,
44,1 milioni di apparecchi televisivi, di cui 22,5 milioni di Smart-Tv connessi alla Rete, 19,6 milioni
di Personal computer fissi e portatili e 7,3 milioni di tablet.
Solo i poco più di 20 milioni di televisori tradizionali non sono connessi.
L’utenza tradizionale della televisione passa al 94,1% nel 2024 rispetto al 95,9% del 2023, calo che coincide con quello della tv digitale terrestre (-1,8%) mentre crescono tutte le altre tv.
Il mezzo televisivo cambia e resiste.
La radio “tiene”: ne sono ascoltatori il 79,1% degli italiani.
Ad Internet ha accesso il 90,1% della popolazione, con i social network che in un anno passano dall’82 all’85%.
Nel 2024 si arresta la crescita dei libri: gli italiani che li leggono scendono dal 45,8% del totale
nel 2023 al 40,2% nello scorso anno.
Tra i giovani dai 14 ai 29 anni, il 78% dichiara di utilizzare Instagram, il 77,6% You Tube mentre
il 64,5%sceglie Tik Tok (era possibile indicare più di una scelta).
Il 70% dei giovani rifiuta i media tradizionali ma il 49,3% di tutti gli italiani non li considera
superflui.
L’informazione tradizionale, in ogni caso, “tiene” rispetto a quella digitale: solo il 37% degli italiani si rivolge alla sola informazione on line mentre il 62% non ha un rapporto esclusivo con il Web: questi dati, com’era prevedibile, sono più marcati tra gli over 65.
Tutta l’informazione sembra comunque interessare: l’85% degli italiani ritiene che sia un diritto e un dovere tenersi informati, con poche differenze tra giovani e anziani.
Le differenze ci sono, invece, nella modalità e nei tempi della consultazione delle notizie:
quasi sette giovani su dieci, ad esempio, non le consulta almeno una volta al giorno mentre lo fa il
57,9% degli italiani e di questi tre su dieci lo fa più volte nelle 24 ore.
Gli spazi conviviali sono quelli privilegiati per la fruizione informativa, in particolare dal mezzo televisivo.
