Stiamo assistendo a un progressivo scivolamento verso un futuro in cui la libertà di espressione, il diritto al dissenso e la capacità di protestare per i propri diritti potrebbero diventare un lontano ricordo.
Questo percorso, spesso subdolo e mascherato, ci allontana sempre più dai principi democratici che dovrebbero essere il fondamento della nostra società.
È preoccupante notare come alcune leggi, DDL Sicurezza. introdotte con motivazioni apparentemente innocue o addirittura positive, possano in realtà minare la partecipazione civica e il controllo dei cittadini sul potere.
L’atteggiamento di chi accetta passivamente queste normative, o peggio ancora, si schiera contro strumenti democratici fondamentali come ad esempio i referendum, è motivo di una seria riflessione.
Sembra che, in alcuni casi, la lealtà politica o la fiducia verso determinati leader politici prevalgano sulla consapevolezza delle potenziali conseguenze a lungo termine.
Ci si augura che coloro che oggi appoggiano o accettano certe idee e restrizioni, magari senza una piena convinzione o comprensione delle loro implicazioni, non debbano in futuro pentirsene amaramente.
Potrebbe arrivare il giorno in cui si troveranno privati proprio loro di quei diritti che oggi non sentono minacciati, o che considerano sacrificabili sull’altare di una maggiore e presunta stabilità o efficienza.
Come anche sull’omosessualità e sull’immigrazione, si abbia un po’ più di umanità per i disagi del vivere quotidiano di un qualcosa che non è ben accettato e per le sofferenze di chi rischia la vita per dare un futuro migliore a se stesso o alla propria famiglia, non basta professarsi cattolici se poi non se ne seguono i principi, rispetto e accoglienza, anche perchè un domani chissà un nostro figlio o figlia potrebbe essere un “diverso” o presentarci un partner “straniero”, regalandoci magari una nipote o una nipotina.
L’invito è rivolto a tutti queste persone. Prima di avallare ciecamente determinate proposte o decisioni politiche, è fondamentale approfondirne la natura e le possibili ripercussioni. anche su se stessi.
Non basta affidarsi alla buona fede o alle intenzioni dichiarate di chi le propone sol perchè sono esponenti della parte politica più vicina.
È nostro dovere civico analizzare criticamente, porre domande e cercare di comprendere il vero impatto di ogni scelta legislativa e se è il caso avere il coraggio di dissentire.
Non pensiamo solo a noi stessi, ma anche e soprattutto alle generazioni future.
Quello che oggi potrebbe sembrare un problema distante, o che non ci riguarda direttamente, potrebbe domani gravare pesantemente sui nostri figli e nipoti, chela pensano diversamente e che potrebbero non condividere le scelte fatte dai genitori.
La difesa dei diritti e delle libertà fondamentali non è un compito delegabile, ma una responsabilità collettiva che si tramanda di generazione in generazione.
Il silenzio e l’accondiscendenza di oggi potrebbero tradursi nella mancanza di libertà e di diritti di domani.
È tempo di aprire la nostra mente. di risvegliare la nostra coscienza civica e di agire per preservare una società in cui il dialogo, il dissenso e la partecipazione siano ancora valori irrinunciabili, ma che presto potrebbero esserlo.
Con l’approvazione di certe leggi, si potrà più criticare un politico o scendere in piazza e manifestare ad esempio per l’acqua o per chiedere il riconoscimento di un diritto sacrosanto ? A voi la risposta. Ad Maiora
