Nelle ultime settimane abbiamo appreso che il governo italiano ha permesso ad aerei militari israeliani di atterrare nelle nostre basi in Sicilia, per scopi imprecisati. Ha protetto i soldati dell’Idf venuti a smaltire lo stress del genocidio in corso a Gaza in resort di lusso tra le Marche e la Sardegna. E che nei nostri porti fanno scalo i cargo di armi diretti nello Stato ebraico.
Eppure per la premier Meloni, gli “irresponsabili” sarebbero gli attivisti che, a bordo della Flotilla, nel rispetto del diritto internazionale, sono stati bloccati dal governo criminale di Netanyahu che quello stesso diritto sta violando con il massacro dei palestinesi e il blocco navale che impedisce l’apertura di un corridoio umanitario per portare aiuti alla popolazione di Gaza stremata dalle bombe e dalla fame.
Come se non bastasse già questo a qualificarne la condotta, Meloni si è spinta ad affermare che, con il piano di pace proposto da Trump, “si è finalmente aperta una speranza di accordo per porre fine alla guerra (che sarebbe più corretto definire sterminio, ndr) e alla sofferenza della popolazione civile palestinese e stabilizzare la regione – scrive la premier su X -. Un equilibrio fragile, che in molti sarebbero felici di poter far saltare”. Molti chi? Allacciate le cinture: “Temo che un pretesto potrebbe essere dato proprio dal tentativo della Flotilla di forzare il blocco navale israeliano – ha aggiunto Meloni mollando di botto la frizione -. Anche per questo ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti”.
Preso atto, dalle parole della premier, delle “diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti”, che finora non sono evidentemente servite ad evitare che a Gaza si morisse anche di fame, a proposito del Piano di pace Usa, che secondo Meloni la Flotilla metterebbe a rischio, Repubblica rivela che “Netanyahu è riuscito a far modificare il piano Trump per Gaza, rendendolo ancor più favorevole a Israele e più difficile da accettare per Hamas”. Soprattutto su due punti cruciali: “Il disarmo dei miliziani e il ritiro delle Israeli defence forces (Idf) dalla Striscia”. Per il resto condividiamo l’appello di Meloni alla “serietà” e alla “responsabilità”. A patto, però, che sia lei a dare l’esempio.
Fonte LANOTIZIAGIORNALE.IT di Antonio Pitoni
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