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Ismaele La Vardera: “Tante marchette mascherate il cambio di passo non c’è stato”

Last updated: 03/01/2025 6:32
By Redazione 145 Views 4 Min Read
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È rimasto come l’ultimo dei mohicani, l’unico deputato che non ha avanzato proposte sul
maxiemendamento di governo e Assemblea regionale diventato l’ennesimo elenco infinito di
contributi e prebende.

Adesso Ismaele La Vardera, transitato al gruppo misto dopo l’addio a Sud chiama Nord di Cateno De Luca, rivendica quella scelta.

“In passato anch’io ho voluto incidere sui territori, ma stavolta il caso Auteri ci imponeva un cambio di passo che non c’è stato”.


Quindi non mancavano le proposte, ma ha preferito rinunciare alla sua quota di emendamenti da circa 800 mila euro?


“Avevo un emendamento da proporre: consentiva alla Regione di finanziare master all’estero. A
patto che gli studenti, una volta formati, tornassero a lavorare in Sicilia. Ma la mia proposta era di votare un maxiemendamento della maggioranza e uno dell’opposizione”.

Un’opzione che fino a un certo punto sembrava prendesse campo all’Ars. E poi?

“L’ho chiesto fino all’ultimo, perché è chiaro che dall’opposizione si vuole contribuire. Ma se non si distinguono le proposte positive da quelle negative, alla fine passa un altro messaggio”.


Che tutti siano la stessa cosa? «Già…».


Alla fine avete aspettato tutta la notte per vedere il maxiemendamento.


“Anche questo metodo va rivisto. Si tengono i deputati svegli fino alle 6 del mattino, forse confidando — a questo punto viene da pensare anche questo — che siano troppo stonati per accorgersi delle cose. Io sono stato l’unico ad accorgermi che ci fosse una Srl.
Fortunatamente ero sveglio e lucido e ho chiesto di eliminarla. Ma mi chiedo se non ci sia altro che in questo momento ci è sfuggito: il caso Auteri è uscito dopo un anno.
Al presidente Galvagno riconosco di aver preso l’impegno di non distribuire fondi alle ssociazioni e così è stato”


Ma resta una grande nebulosa sui Comuni. Centri anche vicinissimi tra loro registrano grandi differenze nella distribuzione. C’è stata una discriminazione?


«Mi vengono in mente Priolo Gargallo e Melilli. Il primo è rimasto a bocca asciutta, il secondo ha il deputato, Giuseppe Carta, e beneficia di 600 mila euro. Ricordiamo che quei fondi sono di tutti. Far passare il messaggio che per avere il contributo sia necessario avere il deputato amico, è di una tristezza inaudita. Qua abbiamo toccato il punto più basso”-


Fatta la legge, trovato l’inganno?


“Non dirò ancora i contorni della vicenda perché anch’io sto approfondendo. Ma posso
anticipare che tra i Comuni beneficiari ho già individuato passaggi di denaro ad associazioni
che fanno riferimento a dei politici”.


In che senso?


“Il passaggio è il seguente: si danno soldi ai Comuni “amici” che poi affideranno ad associazioni
amiche. L’ho già verificato, per il momento non posso aggiungere altro. Mi chiedo: possiamo andare avanti in questa maniera?”


C’è stato un dialogo con le opposizioni su questi temi?


“Non voglio contestare le scelte dei colleghi, che hanno presentato emendamenti qualificanti. Né
voglio fare il purista, perché rivendico i contributi che legittimamente ho proposto in passato. Ma a questo giro, a mio avviso, bisognava tracciare una linea di demarcazione”.

Da laRepubblicaPalermo

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