Sì alla linea del premier dopo 10 ore: “L’esercito darà assistenza ai civili, a Gaza non tornerà l’ANP”. I militari: “Non esiste assistenza a un milione di persone”. Proteste a Gerusalemme e Tel Aviv, a Gaza 98 persone uccise in 24 ore
Media israeliani: “Netanyahu ha deciso l’occupazione”, trapelano dettagli
Secondo indiscrezioni trapelate dal gabinetto politico e di sicurezza in corso a Gerusalemme, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha già deciso l’occupazione totale di Gaza. Le forze armate israeliane opereranno in aree in cui finora l’esercito non è ancora intervenuto e prenderanno il controllo delle zone centrali e di Gaza City. Lo riferisce la tv pubblica Kan.
Inizialmente verrà chiesto alla popolazione di Gaza di spostarsi verso sud – si prevede infine lo sfollamento di un milione di civili – e verrà avviato l’accerchiamento di Gaza City. In una fase successiva, verranno condotte ulteriori incursioni nel centro urbano. Netanyahu ha preso la decisione nonostante gli avvertimenti e la contrarietà del capo di stato maggiore Eyal Zamir.
Vince Netanyahu, via libera del gabinetto di sicurezza all’occupazione totale
Via libera del governo israeliano all’occupazione totale di Gaza, fa sapere Axios. Dopo una riunione fiume del gabinetto di sicurezza, che secondo fonti di stampa è durata 10 ore, è stata approvata la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Ora l’esercito, che aveva sollevato obiezioni sulla fattibilità e la pericolosità del piano, si prepara a conquistare e occupare anche le aree della Striscia che finora aveva lasciato libere. Il piano prevede lo sfollamento di circa un milione di civili palestinesi.
L’ufficio di Netanyahu: “L’esercito garantirà assistenza ai civili, a Gaza non ci sarà l’ANP”
Il gabinetto politico e di sicurezza israeliano ha approvato la proposta del primo ministro per la sconfitta di Hamas. Le Forze armate israeliane si prepareranno a prendere il controllo della città di Gaza, garantendo assistenza umanitaria alla popolazione civile al di fuori delle zone di combattimento.
La maggioranza assoluta dei ministri del gabinetto ha ritenuto che il piano alternativo presentato non avrebbe portato né alla sconfitta di Hamas, né al ritorno degli ostaggi. Lo rende noto l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. La nota diffusa questa mattina dall’ufficio di Netanyahu a conclusione della riunione afferma che “il gabinetto di sicurezza ha adottato a larga maggioranza i cinque principi per la fine della guerra: smantellamento dell’arsenale di Hamas, ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti; smilitarizzazione della Striscia di Gaza; controllo della sicurezza da parte di Israele sulla Striscia; istituzione di un’amministrazione civile alternativa, che non sia né Hamas né l’Autorità palestinese”.
Il capo dell’esercito: “Non esiste risposta umanitaria per un milione di persone, gli ostaggi non torneranno”
“Non esiste una risposta umanitaria per il milione di persone che sposteremo a Gaza. Sarà tutto estremamente complesso. Propongo di rimuovere l’obiettivo del ritorno degli ostaggi tra gli obiettivi della guerra”, ha detto il capo di stato maggiore Eyal Zamir durante la riunione di gabinetto esprimendo contrarietà al piano presentato dal primo ministro. Lo riferisce Channel 12.
Fonte RaiNews.it
Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o
Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.
