Nuovi aerei a Gaza, dopo uno scontro a fuoco tra Idf e Hamas smentito però dai militanti: “Cercano solo un pretesto”. Tregua già appesa ad un filo
Ufficialmente è ancora in corso, il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. In realtà lo ha rotto in maniera deflagrante Israele con un attacco condotto dall’aviazione su Rafah, in risposta – dicono – ad un precedente scontro a fuoco tra soldati israeliani e militanti di Hamas, che Israele ha definito la “più grave violazione” dell’accordo in vigore da appena una settimana. L’ufficio stampa di Gaza sostiene invece che Israele lo abbia violato già “48 volte”, provocando la morte di 38 palestinesi.
Ma l’Idf ha poi fatto sapere di aver avviato un’altra massiccia altri raid nel sud di Gaza, mentre l’amministrazione americana è impegnata a impedire un’ulteriore escalation invitando Israele a rispondere “in maniera proporzionata ma con moderazione”.
Israele ha chiuso i suoi valichi di frontiera boccando di fatto l’ingresso dei convogli di aiuti. L’accordo impegnava Israele a far entrare a Gaza ogni giorno 600 camion carichi di aiuti, che erano già stati dimezzati perché Hamas non ha restituito in tempo tutti gli ostaggi deceduti.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, l’ala armata di Hamas ha dichiarato di aver trovato il corpo di un altro ostaggio israeliano, che intende consegnare a Israele domenica se “le condizioni lo consentiranno”.
Secondo le prime ricostruzioni israeliane, alcuni miliziani di Hamas sarebbero emersi da tunnel sotterranei e avrebbero “aperto il fuoco con armi leggere e missili anticarro” contro le truppe israeliane impegnate “nello smantellamento di infrastrutture terroristiche”. L’esercito ha reagito bombardando obiettivi nella zona, tunnel e installazioni militari: “Azioni che costituiscono una violazione dell’accordo. Le Idf risponderanno con fermezza”, avevano annunciato con una nota ufficiale.
Fonti palestinesi riferiscono di due vittime in un ulteriore raid israeliano a Jabaliya, nel nord della Striscia. Hamas, tramite il dirigente Izzat al-Risheq, ha invece accusato Israele di essere stato “il primo a violare il cessate il fuoco” e di “cercare pretesti per i suoi crimini”. Il solito rimpiattino, insomma.
Intanto appena ieri Hamas ha consegnato altre due bare con i corpi del fotografo israeliano Ronen Engel, ucciso il 7 ottobre 2023 nel kibbutz Nir Oz, e del cittadino thailandese Sonthaya Oakkharasr, morto a Be’eri.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it
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