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La fine del precariato ASU è una vittoria di dignità per la Sicilia, anche Capizzi stabilizza i suoi lavoratori

Last updated: 13/08/2025 6:03
By Redazione 159 Views 5 Min Read
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Il precariato pubblico in Sicilia non è stato soltanto una piaga sociale: è stato per decenni la prova vivente del fallimento di una politica incapace, arrogante, clientelare e disinteressata al futuro dei siciliani, dei lavoratori e dei servizi pubblici.

Per circa trent’anni migliaia di donne e uomini hanno lavorato per la Pubblica Amministrazione senza un contratto stabile, in violazione delle più elementari norme sul lavoro.

Eppure, in queste vergognose condizioni, hanno garantito ogni giorno il funzionamento della macchina pubblica e la tenuta sociale della nostra Isola: sanità, scuola, enti locali, protezione civile, consorzi di bonifica e tanti altri settori strategici.

Molti di loro erano entrati come beneficiari di un assegno sociale destinato a sostenere chi era in difficoltà, ma sono stati trasformati in forza lavoro permanente, utilizzata per coprire emergenze e servizi strutturali, intrappolati in un limbo senza certezze, con continui rinnovi annuali o addirittura mensili, senza tutele e con retribuzioni ben al di sotto delle mansioni svolte.

Questa condizione, siamo certi, non è frutto del caso, ma un sistema studiato a tavolino per tenere migliaia di persone sotto ricatto politico, garantendo consenso e alimentando di fatto, il voto di scambio.

Uscire da questa vergogna non è stato facile: interessi radicati e resistenze trasversali hanno ostacolato ogni passo verso la stabilizzazione.
Il SINALP, come organizzazione sindacale autonoma, è stato in prima linea in tutti i Comuni e gli Enti pubblici regionali dove erano presenti suoi iscritti, difendendo il diritto sacrosanto alla loro stabilizzazione.

Abbiamo partecipato a tavoli tecnici, riunioni straordinarie e incontri con i Governi Regionali, sostenendo con forza che la stabilizzazione non è un favore politico, ma un obbligo costituzionale e un investimento nella qualità e continuità dei servizi pubblici siciliani.

Oggi possiamo dire con orgoglio che, grazie anche alle nostre battaglie, la stragrande maggioranza dei lavoratori ASU è finalmente stabilizzata.

I Governi Musumeci prima e Schifani poi, dopo anni di promesse disattese, hanno scelto di mettere la parola “fine” a questa pagina nera del lavoro in Sicilia.

Il SINALP rivolge un plauso ai Sindaci che, sin dall’inizio, hanno condiviso la nostra battaglia. In particolare, ci congratuliamo con il Sindaco di Capizzi, Arch. Leonardo Principato, per il coraggio e la determinazione dimostrati nel procedere alla stabilizzazione di tutti i lavoratori ASU del Comune.

Un ringraziamento speciale va alla Giunta Comunale, all’Assessore al Personale Dr.ssa Aurelia Torregrossa e all’intero Consiglio Comunale, rappresentato in questa occasione dal Consigliere Antonino Fascetto.

Il nostro Dirigente Sindacale Regionale Dr. Giacomo Fascetto, delegato per i lavoratori ASU dei Nebrodi, ha seguito e sostenuto passo dopo passo questo processo, ottenendo un risultato che restituisce dignità a chi da anni regge l’efficienza di interi Comuni siciliani.

Questa vittoria non è un punto di arrivo ma di partenza.

Il SINALP proseguirà nella battaglia per estendere la stabilizzazione a tutti i lavoratori ancora intrappolati nel precariato, e per difendere ogni posto di lavoro in Sicilia, dal pubblico al privato, dall’agricoltura alla pesca, dalla zootecnia al turismo.

La Sicilia non può più permettersi di perdere i suoi figli e le sue competenze. Non può più cedere alle logiche del ricatto politico.

È tempo di ribellarci e mandare a casa i parolai che hanno condannato la nostra terra all’abbandono.

SINALP dalla parte del lavoro, sempre.

La Direzione Regionale

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