Dall’importanza di mettere al centro le comunità alla necessità di abbracciare l’innovazione
Ripartire dai bisogni delle persone.
Raccontare storie che abbiano ricadute positive sulla società. Esplorare con coraggio nuove idee e nuove frontiere tecnologiche. Quaranta tra giornalisti, redattori, dirigenti e ricercatori provenienti da una decina di Paesi si sono dati appuntamento a Catania per elaborare un documento in dieci punti sul futuro del giornalismo
locale. Il “manifesto”, presentato alla fine della settima edizione del festival “Il giornalismo che verrà”, organizzato da Sicilian Post e Pagella Politica, non si limita a tracciare scenari futuri, ma rilancia le priorità che la professione deve recuperare per restare fedele alla propria missione.
«A differenza dei festival tradizionali spiega Giorgio Romeo, direttore del Sicilian Post – abbiamo scelto una “Unconference”, in cui l’agenda è stata costruita insieme dai partecipanti.
L’obiettivo era uno scambio onesto tra pari, senza gerarchie, in un contesto aperto e orizzontale. Abbiamo aperto i lavori con dei talk in un luogo simbolico: l’Anfiteatro Romano. In gran parte sepolto e ignorato persino dai cittadini, è diventato una metafora perfetta del giornalismo: ciò che riporta
alla luce ciò che è nascosto sotto la superficie».
I tavoli di lavoro, ospitati da Isola Catania, hanno portato alla redazione collettiva del documento, presentato poi in anteprima all’Università.
A supervisionare i lavori sono stati media leader internazionali di grande esperienza: Laura Silvia Battaglia al-Jalal, Lars Boering (European Journalism Centre), Richard Gingras (già vicepresidente
News di Google), Mehdi Lebouachera (Afp), Lisa MacLeod (Ft Strategies), Amy Mitchell (Cnti) e
Cheryl Phillips (Stanford University).
«Molti i temi affrontati – sottolinea Giovanni Zagni, direttore di Pagella Politica – dalla sostenibilità del lavoro giornalistico alla ricerca di modelli di business più efficienti; dalla convivenza con l’intelligenza artificiale alle nuove opportunità che essa offre; fino alla necessità di diversificare contenuti e risorse. Il risultato è un manifesto che non segna un traguardo, ma un punto di partenza, una base su cui costruire nuove prospettive».
L’idea che ha guidato la stesura del documento è la convinzione che il giornalismo debba rispettare e mettere al centro le comunità. Non si tratta solo di raccontarle, ma di ascoltarle, collaborare con esse e diventare parte attiva del loro ecosistema, superando ogni approccio paternalistico o autoreferenziale.
Un altro principio fondante riguarda la consapevolezza che il nostro lavoro ha un impatto, e che ogni scelta editoriale può generare effetti reali sulle persone e sulle società. Per questo è indispensabile conoscere a fondo i bisogni informativi delle comunità e costruire fiducia attraverso l’ascolto e la trasparenza.
Il giornalismo locale è chiamato anche ad abbracciare l’innovazione con senso critico, ma anche con determinazione.
Tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, devono essere integrate in modo responsabile per potenziare le capacità delle redazioni e amplificare l’efficacia del servizio informativo.
Nel costruire i contenuti, l’obiettivo non deve essere l’affermazione personale del giornalista ma la loro reale utilità: i contenuti devono essere utili per la comunità, non per chi li produce. L’informazione deve rendere le persone più consapevoli, più autonome, più capaci di decidere.
Parallelamente, è fondamentale pensare in modo fluido, adattando mezzi e formati a seconda delle storie da raccontare, dei pubblici di riferimento e delle piattaforme utilizzate.
Il giornalismo locale non si esaurisce nella pagina scritta o nello schermo, ma può esprimersi attraverso mostre, eventi, podcast, newsletter, audio, fotografia e altri linguaggi.
Una consapevolezza centrale del manifesto è che il giornalismo è a rischio se non riesce a sostenere il proprio valore sociale. Indipendenza, sicurezza, fiducia, pluralismo e modelli economici robusti sono pilastri indispensabili
per mantenere viva la funzione democratica dell’informazione locale. Questo implica anche un’etica del racconto: racconta i problemi locali con indipendenza, umiltà e responsabilità.
I giornalisti devono servire la comunità con onestà e rispetto, facendo emergere ciò che altrimenti
rimarrebbe invisibile.
La sostenibilità economica ha un ruolo cruciale nel garantire l’indipendenza del settore: investi in buone pratiche aziendali, diversifica le entrate, sperimenta nuove idee e stabilisci delle priorità chiare. Il giornalismo non può prescindere dalla solidità organizzativa e dalla capacità di adattarsi
rapidamente.
Guardando al domani, il documento afferma che il giornalismo locale sarà sempre più un processo collettivo e ibrido. Redazioni, lettori, tecnologi e creatori di contenuti collaboreranno in un sistema dinamico, in cui
competenze umane e strumenti digitali si intrecceranno sempre più.
Infine, l’invito è chiaro e potente: non limitarti a servire le comunità, rafforzale. Il giornalismo locale deve celebrare sogni, successi e identità delle comunità ma pure accompagnarle
nell’affrontare le sfide più difficili rafforzando il tessuto sociale e promuovendo coesione e resilienza.
Da La Sicilia

Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o