Nel 2023 tredici Regioni e Province autonome sono state in grado di raggiungere la sufficienza in
tutte le aree dell’assistenza sanitaria (prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera).
È quanto emerge dal Monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza realizzato dal ministero della Salute e anticipato dal Sole-24Ore.
Secondo il monitoraggio, che l’Ansa ha potuto visionare, le Regioni completamente adempienti sono Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna.
Quattro le Regioni che non hanno raggiunto la sufficienza in due aree dell’assistenza: Valle D’Aosta (distrettuale e ospedaliera), Abruzzo, Calabria, Sicilia (prevenzione e distrettuale).
Con 80 punti migliora il livello di assistenza sanitaria in Sicilia nell’area ospedaliera (che contiene otto indicatori per il monitoraggio), ma questo non basta per risalire la classifica nazionale. Secondo il report, l’Isola rimane fanalino di coda insieme a Valle D’Aosta, Abruzzo e Calabria,
perché in almeno due aree hanno un punteggio inferiore a 60, che rappresenta la soglia di sufficienza.
In Sicilia, infatti, all’area distrettuale sono stati assegnati 44 punti, mentre nella prevenzione 49 punti.
“Sui Lea arriva dal Ministero un’altra pesantissima bocciatura per la sanità siciliana dopo quella della Corte dei Conti sulla gestione dei fondi Pnrr.
La nostra sanità è al collasso, non possiamo stare a guardare, mentre la nave affonda. Si faccia al più presto una seduta d’aula ad hoc”. Così il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca, componente della commissione Salute.
