Il generale Eyal Zamir ha conferamto l’escalation a Gaza City dove sono morte dodici persone
Via libera dell’esercito israeliano al piano di conquista di Gaza City, avanzato dal governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo conferma la stampa locale, riferendo che l’annuncio è stato dato dal Capo di Stato Maggiore delle Idf, il tenente generale Eyal Zamir, che stamani ha avuto un meeting “con con il Forum dello Stato Maggiore, insieme ad altri ufficiali e rappresentanti dello Shin Bet”, i servizi segreti interni al Paesi. Durante l’incontro, sono state discusse le linee guida del piano avanzate dal governo, mentre Zamir ha illustrato quanto realizzato finora dall’esercito, compresa la nuova offensiva lanciata ieri nel quartiere di Zeitoun, a Gaza City. Qui, come riferisce Al Jazeera, dodici persone hanno perso la vita in un bombardamento aereo condotto dalle forze israeliane. L’emittente del Qatar riporta inoltre che le notte scorsa, oltre a Zeitoun, sono stati interessati dagli attacchi anche i quartieri di Sabra e Sheikh Radwan, e che tali operazioni sarebbero apparse come “movimenti preparatori” prima dell’operazione su larga scala per prendere la città più popolosa della Striscia. Israele sostiene che qui si concentri il direttivo e la maggior parte delle forze di Hamas. Secondo la Protezione civile di Gaza,gli ultimi attacchi sulla città sono stati “molto pesanti” e hanno mirato “abitazioni civili, compresi probabilmente grattacieli”.
Come riferisce la stampa egiziana, la notizia dell’approvazione del piano da parte dell’esercito israeliano è arrivata poche ore dopo che i leader di Hamas avevano confermato l’arrivo al Cairo di una delegazione di alto livello per “colloqui preliminari” con funzionari egiziani su una tregua temporanea.Parte dell’opinione pubblica israeliana è tuttavia contraria al piano, tra cui il Forum delle famiglie degli ostaggi ancora tenuti a Gaza, poiché convinti che causerebbe la morte dei loro cari. Anche numerosi paesi finora hanno esortato Israele ad abbandonare questo piano, tra cui Francia, Germania, Canada, Australia e Arabia Saudita, mentre gli Stati Uniti si sono detti “in disaccordo”.
Il primo ministro neozelandese Christopher Luxon stamani ha affermato che il premier Netanyahu – ricercato dalla Corte penale dell’Aja per presunti crimini di guerra e contro l’umanità – avrebbe “perso il controllo” e che l’attacco della notte scorsa a Gaza city dimostrerebbe che “non intende ascoltare la comunità internazionale”. Il suo governo è al lavoro per decidere se riconoscere lo Stato di Palestina, come hanno fatto 143 su 192 Stati membri dell’Onu, a cui si sono aggiunti di recente Australia, Canada, Regno Unito e Francia Sul tema – che sarà al centro di una sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre – è intervenuto il ministro degli Affari Esteri israeliano Gideon Sa’ar, per chiarire che “Israele non lo permetterà”: “Uno Stato di Palestina nel cuore della terra di Israele sarebbe in effetti una soluzione, ma per coloro che cercano di distruggerci”, ha detto.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it di Alessandra Fabretti
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