Viviamo in un’epoca così straordinaria che la semplice posa di uno strato d’asfalto o la decentissima estirpazione di qualche ciuffo d’erba selvatica si trasforma immediatamente in un evento degno di lodi.
Sono tantissini i post su Facebook con annessi cuoricini e ringraziamenti commossi all’amministrazione di turno.
Mentre nel resto del mondo civile, la manutenzione stradale e il decoro urbano rientrano nella categoria “ordinaria amministrazione”, quel tipo di cose che gli amministratori efficienti danno per scontate e che i cittadini neanche notano, perché, appunto, è la normalità, qui da noi, ogni piccolo intervento è un trionfo, una vittoria dell’ingegno umano sulla desolazione e dell’efficienza amministrativa.
E così, non appena la ruspa fa capolino vicino casa e un po’ di bitume caldo accarezza le nostre buche lunari, ecco che scatta la gara a chi posta per primo la foto del “miracolo avvenuto”.
“Grazie Sindaco”, o assessore “Finalmente un segno di civiltà”, “Bravi, bravi, continuate così” questo è quello che si legge nei commenti di chi ha postato la foto, diventando l’eroe del momento.
Ci aspettiamo quasi che, dopo il virtuale “like”, scatti anche la consegna di pasticcini a domicilio ai solerti amministratoti o, magari, una petizione per intitolare la via appena asfaltata al benefattore di turno.
Ma la memoria è corta, specialmente quella di chi ringrazia con tanta foga.
Perché poi, quando l’acqua manca per giorni, quando non si risponde alla domanda su quando verrà rifatta la rete idrica cittadina o sulle bollette della TARI, arrivate con aumenti spropositati, stranamente gli stessi entusiasti ringraziatori seriali spariscono di colpo.
Niente post, niente cuoricini, nessuna lode a chi ha aumentato il tutto.
E se qualcuno osa far notare questa curiosa amnesia, la risposta è quasi un classico della commedia all’italiana: “Ma io sui social ci sto poco, non saprei…”, come se a lui la bolletta non fosse arrivata.
L’asfalto però lo notano ma la bolletta salata che arriva a casa, quella sfugge completamente perché, si sa, ringraziare su Facebook per fari notare è più importante del proprio conto corrente.
Forse un giorno, in questa nostra amata terra, potremo arrivare al punto in cui l’asfalto nuovo e l’erba tagliata non saranno più eventi da celebrare, ma semplicemente il segno che le cose funzionano per come dovrebbero.
Fino ad allora, prepariamoci a srotolare il tappeto rosso per ogni piccola pezza messa, e a chiudere un occhio quando il conto salato del “non-servizio” si presenterà nella cassetta della posta.
Dopotutto, l’importante è che la foto sia venuta bene e che il politico abbia notato l’apprezzamento. Ad Maiora

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