Il giovane è stato rintracciato nella sua abitazione attorno alle 13 in via Nino Geraci nel quartiere dello Zen e avrebbe riferito che Taormina aveva in passato importunato la compagna
Gaetano Maranzano è il giovane di 28 anni che avrebbe confessato l’omicidio di Paolo Taormina, il ventunenne ucciso questa notte fuori dal locale O Scruscio che si trova vicino a piazza Spinuzza, nella zona della Champagheria centro della movida palermitana nel cuore pulsante del capoluogo siciliano, a due passi dal Teatro Massimo e dalla Banca d’Italia.
Il giovane è stato rintracciato nella sua abitazione attorno alle 13 in via Nino Geraci nel quartiere dello Zen e avrebbe riferito che Taormina aveva in passato importunato la compagna. L’incontro al locale, dunque, sarebbe stato fortuito. Da lì sarebbe partita la rissa nella quale Taormina avrebbe perso la vita.
Prime conferme dalle immagini delle telecamere
Tale versione troverebbe una prima conferma da un ulteriore approfondimento fatto sulle telecamere di sorveglianza, dalle quali non risulta (come emerso da una prima ricostruzione) che Taormina sarebbe intervenuto per sedare una rissa, restano invece i dubbi sull’arma del delitto. Non è certo che sia stato esploso un colpo di pistola. Tutti questi elementi sono al vaglio adesso degli investigatori.
Le foto sui social e i riferimenti a Totò Riina
L’ultima foto pubblicata su TikTok da Maranzano circa 8 ore fa (al momento dell’articolo, ndr) conta oltre 216 mila visualizzazioni (numero in costante crescita) e tante reazioni positive. Ma tanti altri post pubblicati da lui sul noto social hanno riscontrato parecchi consensi. A corredo del post c’è un sottofondo musicale e parlato in cui si sente: “Tu mi arresti e per che cosa? Per l’omicidio di Michele Navarra…” e richiama Totò Riina in una scena della fiction Il Capo dei Capi.
Il giovane è ritratto con la barba lunga e diverse collane d’oro, tra cui una con un pendente a forma di revolver.
L’interrogatorio
I militari dell’Arma hanno accompagnato in caserma Gaetano Maranzano per essere interrogato dai magistrati della Procura di Palermo. Lo rendono noto i carabinieri con una nota:
“Le immediate attività d’indagine – svolte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Verdi con l’ausilio del Nucleo Investigativo di Palermo, mediante l’acquisizione delle immagini delle telecamere pubbliche e private e dall’esame delle testimonianze raccolte sul posto – hanno permesso di identificare e rintracciare, nel quartier Zen, il presunto responsabile dell’omicidio del ventenne, colpito mortalmente alla testa, mentre, intorno alle 3:00 di questa mattina, era intento a lavorare in un pub di famiglia del centro storico cittadino”.
Fonte QdS di Edoardo Ullo
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