Il Cdm di martedì 14 ottobre ha approvato il Dpb da mandare a Bruxelles. Il testo della legge di bilancio sarà invece all’esame di un altro Consiglio dei ministri in programma venerdì 17. “La prospettiva è abbastanza delineata”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Venerdì definiremo tutto nei particolari”. Ecco tutte le misure.
Manovra da 18 miliardi
La prossima legge di bilancio prende forma: conterrà interventi per circa 18 miliardi, due in più rispetto a quelli previsti inizialmente, con un contributo complessivo intorno ai 4,5 miliardi in arrivo da banche e assicurazioni. Tra le misure chiave ci sono: 9 miliardi nel triennio per l’abbassamento del secondo scaglione Irpef dal 35 al 33%, due miliardi nel 2026 per adeguare i salari al costo della vita, super ammortamento per le imprese, proroga dei bonus edilizi, revisione dell’Isee per escludere la prima casa, quasi 3,5 miliardi in tre anni sulla famiglia e per la lotta alla povertà, risorse per la sanità. In arrivo una pace fiscale fino a tutto il 2023, salvo per chi non ha mai presentato una dichiarazione dei redditi. Niente plastic e sugar tax per tutto il prossimo anno.
Salari
Per favorire l’adeguamento salariale al costo della vita, nella legge di bilancio, sono stanziati per il 2026 circa 2 miliardi. Si lavora anche all’aumento da 40 a 60 euro al mese del bonus mamme.
Famiglie
Il pacchetto – che comprende anche la rimodulazione dell’Isee – prevede lo stanziamento nel triennio di circa 3,5 miliardi per la famiglia e per la lotta alla povertà. Si studia la conferma della social card “Dedicata a te”. Sul piatto la conferma, con possibile aumento temporale qualora le risorse lo consentissero, dei tre mesi di congedo parentale facoltativo all’80% ma anche una dote previdenziale con un sostegno statale per i nuovi nati.
Isee
Ai fini dell’accesso ad alcune prestazioni agevolate si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee, che interviene sul valore della casa (probabilmente 75.000 euro di valore catastale) e sulle scale di equivalenza, con effetti complessivi di quasi 500 milioni di euro all’anno.
Irpef
La misura centrale della nuova legge di bilancio guarda al ceto medio con un abbassamento dello scaglione Irpef dal 35 al 33%. La norma peserà 9 miliardi in tre anni. La platea dovrebbe essere quella tra i 28mila e i 50mila euro (ma Forza Italia spinge per portarlo a 60mila) e il beneficio arriverebbe a un massimo di 440 euro l’anno.
Imprese
Torna il superammortamento per il sostegno delle imprese e per l’innovazione: il valore complessivo è di 4 miliardi di euro. Credito d’imposta nel triennio per le imprese delle Zes e rifinanziamento della Nuova Sabatini.
Proroga stop plastica e sugar tax
Un altro anno per le imprese senza la plastic e la sugar tax. Le due imposte vengono, infatti, congelate ancora per tutto il 2026.
Casa
Confermato anche per il prossimo anno al 50% il bonus ristrutturazione sulla prima casa e al 36% quello sulla seconda.
Sanità
Ai rifinanziamenti previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026, a 5,7 miliardi per il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo.
Pensioni
Possibile un congelamento dell’innalzamento dell’aspettativa di vita collegata alle pensioni e che scatta dal 2027 ma, secondo le indiscrezioni sarebbe selettivo escludendo, cioè, alcune categorie come i lavori usuranti e quelli precoci. Spunta, in alternativa, l’ipotesi dell’innalzamento di un solo mese all’anno fino al 2029.
Rottamazione cartelle
Si lavora ancora sui dettagli della pace fiscale che dovrebbe riguardare tutto l’anno 2023. L’ipotesi più accreditata resta quella di 108 rate in 9 anni, sarebbero esclusi coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi.
Banche e assicurazioni
Il contributo che potrebbe arrivare dalle banche e dalle assicurazioni in vista della manovra dovrebbe ammontare a circa 4,5 miliardi. Diverse fonti però spiegano che non sono ancora definiti i dettagli del contributo: non sarebbe ancora chiaro quale sarà l’onere per il comparto del credito e quello delle assicurazioni. Le ipotesi circolate nelle ultime ore parlavano oltre dell’allungamento delle dta oggetto dell’accordo dello scorso anno anche della possibilità di ‘liberare’ il capitale accumulato (6,5 miliardi) a seguito del decreto del 2023 per non pagare la tassa allora. Lo Stato incasserebbe così circa 1,2 miliardi di tassazione ordinaria e, ma questo è un punto dibattuto, altri 1,6-1,7 miliardi da un’aliquota straordinaria fra il 26 e il 27,5%. Se l’Abi ha ribadito, anche ufficialmente, l’apertura a discutere delle dta in un’ottica su più anni, non così si è espressa su tassazioni straordinarie. Le ulteriori coperture verrebbero dalla spending review nei ministeri oltre che dagli effetti della rimodulazione del Pnrr.
Fonte SkyTg24
——————
Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o
Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.
