Fonte RaiNews.it
“Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull’odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco”. L’appello dei leader, in Italia, delle tre religioni abramitiche
Sul Medio Oriente “dobbiamo denunciare la nefandezza di una propaganda che ottenebra un discernimento sano e banalizza il senso profondo della nostra stessa umanità, inducendo a schierarsi l’uno contro l’altro, fomentando alternativamente antisemitismo e islamofobia o avversioni al cristianesimo cattolico”. E’ uno dei passaggi centrali dell’appello dei leader, in Italia, delle tre religioni abramitiche: ebraismo, cristianesimo e islam, diffuso oggi. “Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull’odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco”.
“La coscienza dei tempi oscuri che stiamo attraversando e del potere di illusione che soffia anche sulla tragedia in corso in Medio Oriente, ci richiama, come leader di comunità religiose, come credenti e come cittadini – si legge nell’appello – a denunciare l’insinuarsi di pericolose generalizzazioni e dannose confusioni tra identità politiche, nazionali e religiose e ci spinge a richiamare alla cautela nello scambio di informazioni e alla pacatezza nei toni e nelle azioni”.
“L’abuso della religione per la sopraffazione altrui – si legge ancora – ci costringe ad assistere a una polarizzazione che si nutre di un fanatismo travestito da servizio verso il nostro comune Dio e il bene dei fedeli, assecondando una falsa giustizia superiore e nascondendosi dietro una finta fratellanza. Il giustizialismo populista, una folle prospettiva suprematista e la mediatizzazione di un vittimismo sordo alle ragioni della responsabilità ci obbligano a denunciare una strumentalizzazione anche della politica: si tratta di un male che si nasconde dietro il paravento della “maggior ingiustizia dell’altro”, e che mira solo a rendere tutte le parti in gioco pedine inconsapevoli della distruzione del mondo ricostruito e ricostituito nel secondo dopoguerra”.
“L’odio e la violenza – si sottolinea – non hanno mai alcuna legittimità, portano solo alla diffusione della crudeltà di chi cura ambiguamente interessi paralleli volgarizzando e corrompendo le interpretazioni e la natura autentica dei testi sacri per benedire l’uso delle armi e organizzare la morte dell’altro. Il dovere di lavorare per una responsabile convivenza ci richiama come religiosi alla necessità di promuovere coesione sociale sulla base di valori condivisi, a fronte della grande costernazione che ci suscita il dolore degli altri. Bisogna ripartire dalla testimonianza della sacralità della vita e dalla santità della terra come doni di Dio che nessuno possiede in esclusiva a discapito dell’altro”.
“Questo patrimonio va custodito insieme come occasione per riconoscere la dinamica della scienza sacra, la fratellanza autentica e la vera Pace nella vittoria dello Spirito sulla tragica ostinazione al male”.
L’appello è stato firmato da Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Abu Bakr Moretta, presidente del Comunità Religiosa Islamica Italiana, Naim Nasrollah, Presidente della Moschea di Roma, Imam Yahya Pallavicini, presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana, dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
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