“L’Iran abbandoni l’idea di ritorsioni e trovi un accordo. A Gaza serve un cessate il fuoco”
“Non penso che accadrà ma posso garantire che una decisione del genere”, come l’utilizzo delle basi militari americane in Italia, “dovrebbe fare un passaggio parlamentare, a differenza di quanto accaduto in altre occasioni quando al governo non c’eravamo noi”.
Lo dice Giorgia Meloni, parlando alla Camera. La premier premette che “l’Italia non è impegnata militarmente, non partecipa alle azioni in corso e non è stato chiesto l’utilizzo delle basi statunitensi in Italia, che potranno essere utilizzate solo con un’autorizzazione del governo. Penso sia velleitario speculare su scenari che finora no si sono verificati: queste decisioni si prendono valutando tutti i pro e i contro, non su base ideologica”, conclude
NESSUN AEREO AMERICANO PARTITO DA ITALIA, NON ABBIAMO PRESO PARTE AD ATTACCHI
“Nessun aereo americano è partito da basi italiani e la nostra nazione non ha preso parte ad attacchi militari. La nostra priorità è stata la sicurezza dei nostri connazionali, presenti nella regione. Un convoglio con 122 persone a bordo è partito da Israele verso l’Egitto dove verranno portati in patria. Questa mattina un terzo convoglio guidato dai carabinieri con 787 persone a bordo sta viaggiando verso Baku”.
“Noi consideriamo molto pericoloso che l’Iran si doti dell’arma nucleare: non è solo un pericolo vitale per Israele, ma avvierebbe una rincorsa a dotarsi di armi atomiche per altri attori, un effetto domino molto pericoloso anche per noi. E’ giunto il tempo di abbandonare ambiguità e distinguo: l’Iran abbandoni l’idea di ritorsioni verso gli Stati Uniti e trovi un accordo con Washington sul programma nucleare, consapevole di poter portare avanti un programma civile. Gli Emirati arabi uniti sono un modello nella regione”.
GAZA
“Una cessazione delle ostilità permanente è necessaria per avviare la sfida della ricostruzione a Gaza, dove i paesi arabi della regione dovranno avere un ruolo principale e dove Hamas non potrà averlo. Siamo pronti a offrire un contributo in cui due popoli e due stati possano vivere in sicurezza. Su questo una riformata autorità palestinese dovrà avere un ruolo centrale. Israele deve avviare un processo politico per i due stati e per una piena normalizzazione dei rapporti con il mondo arabo, portando a compimento gli accordi di Abramo. L’ Italia è impegnata nella ricerca soluzioni serie concrete e non è interessata a speculazioni. La riconoscenza della popolazione palestinese e israeliana è l’unica cosa che ci interessa. Agli italiani dico siate fieri di quello che ha fatto l’Italia“.
RUSSIA E UCRAINA
Nonostante “l’assenza di risultati sostanziali nei negoziati” l’Italia prosegue nel “sostegno all’Ucraina” e nella “pressione sulla Russia”, perché “anche qui l’obiettivo è un cessate il fuoco immediato”. Per la presidente del Consiglio “l’impegno dell’Ucraina per la pace è chiaro”, mentre “al momento non vediamo questo impegno dalla Russia. Lo dimostrano i bombardamenti sui civili, come se l’obiettivo fosse minare ogni passo avanti verso la pace”. Quindi, prosegue, “siamo pronti a farlo con il 18esimo pacchetto sanzionatorio sulle petroliere riconducibili alla Russia e col sostegno all’Ucraina nella sua legittima difesa”.
L’est e il sud della Libia sono le principali teste di ponte per la Russia in Africa. C’è la possibilità che la Russia possa usare la Libia per rafforzarsi nel Mediterraneo. Porteremo il tema in Consiglio europeo”.
MEDIO ORIENTE
“Iniziamo a vedere un nuovo quadro in medioriente con una nuova leadership in Libano e in Siria. L’Italia farà il possibile per un nuovo triangolo di stabilità in Libano, Siria e futuro stato palestinese. Un quadro regionale in cui Israele deve essere inquadrato come un partner e non come un nemico. Un quadro epocale dove estremisti proveranno a inserirsi”.
NATO
“Il 3,5% in spese di difesa e l’1,5% in spese di sicurezza sono impegni importanti e necessari che finché questo governo sarà in carica l’Italia rispetterà come membro di primo piano della Nato. Non lasceremo Italia esposta e debole di fronte al caos”.
“La lista europea dei paesi di origine sicuri fa giustizia di tante, troppe decisioni adottate con una lente ideologica negli scorsi mesi nel nostro Paese”.
MONITORIAMO HORMUZ MA GIA’ ASSICURATI APPROVVIGIONAMENTI NECESSARI
“L’acuirsi della crisi genera, ovvio, molta preoccupazione, per le possibili ripercussioni in tutto il Medio Oriente e oltre. Stiamo vagliando le ipotesi di risposta da parte iraniana e in particolare stiamo monitorando Hormuz, uno stretto strategico per le economie globali, capace di condizionare il prezzo del petrolio e dell’energia a livello mondiale. Ma, in ogni caso, ci siamo già occupati di assicurare all’Italia gli approvvigionamenti necessari”.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it

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