Il premier israeliano: “Hamas affama gli ostaggi come facevano i nazisti con gli ebrei”. Tajani: ok al riconoscimento dello Stato palestinese, ma prima va costruito
Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 668. L’annuncio dell’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu: “Occuperemo la Striscia di Gaza. La decisione è stata presa”.
“Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, e noi non ci arrenderemo. Se non agiamo ora, gli ostaggi moriranno di fame e Gaza resterà sotto il controllo di Hamas”, ha spiegato un alto funzionario.
Secondi alcuni media, “c’è il via libera di Trump a Netanyahu per l’operazione contro Hamas”.
Rivolgendosi al pubblico israeliano in un videomessaggio, il premier israeliano in precedenza si era detto “scioccato” dai “video orribili” degli ostaggi, poi si è rivolto alle loro famiglie: “Li stanno facendo morire di fame come i nazisti fecero morire di fame gli ebrei”.
“Siamo favorevoli al riconoscimento dello Stato palestinese, ma riconoscere qualcosa che non c’è, è velleitario, mentre lavorare per costruire lo Stato palestinese è concreto”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Intanto, con l’incursione del ministro israeliano Ben Gvir e di alcuni membri della Knessett sulla Spianata delle Moschee, per l’Anp “è stata superata la linea rossa”.
Una ventina di ex alti funzionari della sicurezza israeliana hanno diffuso un video in cui chiedono di porre fine alla guerra a Gaza, sostenendo che Israele ha accumulato più perdite che vittorie e che i combattimenti si sono protratti per ragioni politiche piuttosto che per decisioni militari strategiche.
Fonte SkYTg24
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