Sostituire l’allenatore cambierà il futuro della Nissa?
Ho visto oggi il video-messaggio di Luca Giovannone, presidente della Nissa, con cui comunica ai tifosi l’esonero dall’incarico dell’allenatore Terranova a seguito, verosimilmente, dell’odierno pareggio con il Ragusa.
Premetto che io di calcio capisco molto poco, direi quasi niente. Questo, tuttavia, non mi impedisce di fare una riflessione.
Ma davvero sconfitte e vittorie sono da attribuire al mister? E in che misura?
A mio modestissimo parere ascrivere agli allenatori le presunte “colpe” delle sconfitte è come cercare un inutile capro espiatorio anche se ritengo giusta la delusione del presidente Giovannone che nella Nissa ha investito materialmente e moralmente.
Gli allenatori, per come la vedo io, possono cambiare gli schemi di gioco, possono essere più o meno carismatici, possono essere più o meno benvoluti ma il loro ruolo in una partita è puramente teorico.
Lui non scende in campo, al pari dei giocatori i quali, al netto di quel pizzico di fortuna necessario sempre e comunque, hanno la maggior parte dei meriti e dei demeriti.
Forse un nuovo allenatore può essere di stimolo e indurre i giocatori a impegnarsi di più ma dubito fortemente che possa, da solo, fare i miracoli sperati perché, come si suole dire, “la palla è rotonda” e non basta sostituire il mister per vincere.
Forse queste mie parole susciteranno qualche critica, giusta o sbagliata che sia ma voglio ribadire che sono un ignorante e potrei anche sbagliarmi.
Mi piacerebbe, però, che gli addetti ai lavori riflettessero e traessero le conclusioni del caso.
Pasquale Trobia