Non si placa l’ira del deputato regionale del Pd, Fabio Venezia, uno dei protagonisti della rivolta che sabato ha portato all’occupazione dell’impianto di potabilizzazione e con l’interruzione dell’approvvigionamento idrico verso Caltanissetta e San Cataldo. Un’azione, quest’ultima, che ha comportato una denuncia ai carabinieri di Siciliaacque.
“Non ci intimidirete”
“Adesso volete intimidirci con le vostre denunce ma vi sbagliate di grosso. Saremo noi a denunciarvi per i disastri che avete compiuto ai danni dei siciliani. Noi non ci fermeremo finché non otterremo il diritto all’acqua per 26 mila cittadini della zona nord dell’ennese. La lotta continua” ha scritto il deputato regionale del Pd sulla sua pagina social, rispondendo così alla querela della società che, comunque, assicura di aver rispettato le indicazioni emerse nel corso dell’ultima Cabina di regia.
“Sindaco di Caltanissetta dello stesso partito di Schifani”
Ne ha anche per il presidente della Regione il deputato regionale del Pd. Schifani ha condannato la protesta dei sindaci ribelli che, stamane si ritroveranno in prefettura per discutere con Siciliacque, AcquaEnna e gli esponenti delle forze dell’ordine del caso dell’occupazione dell’impianto di potabilizzazione.
Secondo il parlamentare regionale, Caltanissetta sarebbe stata favorita per via della vicinanza politica del sindaco con lo stesso presidente della Regione.
“Il Presidente Schifani si assuma le proprie responsabilità e prenda atto che la Regione ha fallito nella gestione dell’emergenza idrica. E anziché continuare ad attaccare i sindaci che stanno sul territorio per tentare di dare risposte ai cittadini faccia rispettare le direttive emanate da Cocina e Santoro e agisca per il bene di tutti i siciliani e non sulla base di pressioni politiche del sindaco di Caltanissetta che è del suo stesso partito. E soprattutto spieghi ai cittadini di Caltanissetta e San Cataldo, ai quali esprimiamo la nostra solidarietà, perché Cocina dopo quattro mesi dal ritrovamento dei pozzi nel nisseno non è ancora riuscito a collegarli con la rete idrica di Caltanissetta e San Cataldo”.
Pellegrino condanna Venezia
“L’onorevole Venezia usa toni irresponsabili e compie atti inaccettabili, di cui ovviamente si assume ogni responsabilità in ogni sede”. Lo dichiara Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana in merito alle parole del parlamentare regionale del Pd.
“Di fronte alla crisi idrica dovuta alla carenza di piogge, chi governa e chi ha responsabilità amministrative è chiamato a fare scelte che tengano conto di tutte le necessità di tutte le comunità, utilizzando al meglio le risorse disponibili. Il Governo Schifani e tutte le strutture operative, dalla Protezione Civile all’Autorità di bacino, stanno facendo esattamente questo, bilanciando necessità e risorse perché le difficoltà non gravino esclusivamente su alcune comunità”
“Spiace notare – dice Pellegrino – che fino ad ora dal partito dell’On.le Venezia non sia venuta una sola parola di condanna dell’operato di un suo autorevole rappresentante che non solo sta interrompendo un servizio pubblico, ma sta fomentando azioni che rischiano di innescare una catena incontrollata di tensione.”
E in suo post su Facebook l’On.Venezia scrive:
“La battaglia che stiamo combattendo in queste ore l’abbiamo fatta non solo per il diritto all’acqua dei cittadini del nostro territorio, ma anche per onorare la memoria dei 53 operai che morirono nel duro lavoro per costruire la Diga Ancipa.
Il loro sacrificio umano e l’immane fatica di circa 2000 operai dell’Ancipa hanno garantito per ottant’anni la preziosa risorsa idrica alle popolazioni della Sicilia interna.
Tra questi c’era anche mio nonno, un umile contadino che andò a lavorare alla Diga spaccandosi la schiena con turni massacranti per poter portare un pezzo di pane a casa per i suoi figli.
Chi non conosce queste storie di sudore e dignità non può comprendere fino in fondo la forza d’animo e la tensione ideale che animano la nostra battaglia.
In questi giorni invece qualcuno aveva tentato di calpestare questa storia di lotte e di diritti della quale noi andiamo particolarmente fieri e che cerchiamo di onorare con il nostro impegno quotidiano”.
