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Pensioni, la beffa per i lavoratori: requisiti più stringenti per quasi tutti, ecco cosa cambia e da quando

Last updated: 11/10/2025 6:17
By Redazione 87 Views 4 Min Read
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Sulle pensioni un’altra promessa tradita dalle destre e un’altra beffa per i lavoratori: solo il 3% vedrà bloccato l’aumento dei requisiti

Contents
L’aumento dell’età pensionabile nel 2027Pensioni, requisiti più stringenti: chi potrebbe salvarsiSi precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

Una vera e propria beffa in tema di pensioni. Un’altra promessa delle destre, e soprattutto della Lega, che sembra destinata a infrangersi sui conti. L’aggiornamento dei requisiti per lasciare il lavoro sembra ormai inevitabile, con un’eccezione che dovrebbe riguardare solo pochissimi lavoratori. Per la maggior parte, invece, si potrà andare in pensione dal 2027 solamente lavorando tre mesi in più.

L’aggiornamento dei requisiti sulla base della speranza di vita sembra quindi inevitabile per la maggior parte dei lavoratori. Faranno eccezione solamente quelli precoci o che effettuano attività usuranti. Per gli altri, quasi certamente, non ci sarà nulla da fare. È la “sterilizzazione selettiva” di cui ha parlato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Un modo per dire che per andare in pensione ci vorranno tre mesi in più, quasi per tutti.

L’aumento dell’età pensionabile nel 2027

Nel 2027, quindi, si andrà in pensione con nuovi requisiti, che richiederanno tre mesi in più di lavoro rispetto alle regole attuali. Anche se resta in campo un’ipotesi che è, di fatto, una sorta di compromesso che rischia di non accontentare quasi nessuno: nel 2027 potrebbe essere sterilizzato solamente uno dei tre mesi di aumento previsti. E poi nel 2028 si avrebbe una seconda fase, con la sterilizzazione di un altro mese o di entrambi quelli restanti.

Per bloccare l’aumento dei requisiti sarebbero serviti tra i 2,5 e i 3 miliardi, praticamente tutto il budget destinato dal governo al tema delle pensioni con la Manovra. La Lega voleva – e ha promesso e assicurato – uno stop pieno di questo meccanismo. Eppure le cose sembrano andare diversamente, anche perché sterilizzare a pieno gli aumenti avrebbe effetti devastanti sui conti a lungo termine. Il meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita, ricordiamo, era stato bloccato nel 2019 ma tornerà nel 2027. Nonostante le promesse della Lega, sarà proprio questo governo a ripristinarlo.

Pensioni, requisiti più stringenti: chi potrebbe salvarsi

La conclusione è che, quasi certamente, i requisiti per la pensione aumenteranno per la maggior parte dei lavoratori. Faranno eccezione i precoci e gli usuranti, ovvero chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni o effettua attività considerate molte pesanti. In totale, però, parliamo di 15-20mila uscite l’anno. Ovvero meno del 3% dei nuovi pensionati e meno del 6% delle pensioni anticipate.

C’è comunque qualche altra ipotesi in ballo, come quella di salvare chi ha già compiuto i 64 anni. Ma resterebbero fuori ancora in tanti e il costo, intorno ai due miliardi, sarebbe comunque elevato. Difficile pensare a questa opzione, mentre sembra più plausibile un aumento graduale dei requisiti.

Fonte lanotiziagiornale.it di Steafani Rizzuti

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