Dal Libro dei Numeri il nome operazione ‘Leone nascente’. Messaggio biblico e politico. L’obiettivo di Netanyahu non è solo quello di fermare l’ascesa nucleare di Teheran, ma di “aiutare” gli iraniani a liberarsi dal regime degli ayatollah
“Ottant’anni fa il popolo ebraico fu vittima di un olocausto perpetrato dal regime nazista. Oggi lo Stato ebraico si rifiuta di essere vittima di un olocausto nucleare perpetrato dal regime iraniano”.
Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, poco dopo il lancio dell’operazione militare sui siti nucleari di Teheran, chiamata ‘Rising lion’ – Leone nascente: nome proveniente da un versetto della Bibbia che simboleggia la determinazione di Israele.
“Ecco, un popolo si alza come leonessa e si drizza come leone; non si coricherà finché non abbia divorato la preda e bevuto il sangue delle vittime”, si legge al versetto 23:24 del Libro dei Numeri.
La storia dell’indovino stregone Balaam
La vicenda narrata è quella di Balaam, indovino e stregone. Balak, re dei Moabiti, lo fa chiamare nella speranza che una sua maledizione scacci gli ebrei che dopo 40 anni di peregrinazioni nel deserto insidiano il suo regno.
Balaam all’inizio fa resistenza: Dio gli appare in sogno e gli intima di non andare. Poi in un nuovo sogno gli concede il permesso, ma tenta comunque di ostacolarne il viaggio. Superate diverse traversie, Balaam arriva da re Balak. Ma di nuovo Dio interviene e gli consegna tre profezie benigne verso Israele e lo spinge a benedire anziché maledire gli ebrei.
Il versetto del Libro dei Numeri è tradizionalmente letto come una descrizione divina di Israele, con la leonessa e il leone allegorie della tenacia e della forza del suo popolo: fiere che non si fermano finché non hanno conquistato la loro preda.
Netanyahu: ‘”Noi non siamo contro gli iraniani, ma contro il regime degli ayatollah”
Al richiamo biblico si collega il messaggio politico che Netanyahu ha annunciato di voler lanciare con l’operazione ‘Leone Nascente’. Il Leone infatti é anche un omaggio al leone raffigurato sulla bandiera iraniana prima della rivoluzione khomeinista del 1979 che sancì la fine del regime dello Scià e l’arrivo al potere della Repubblica Islamica.
Il messaggio è chiaro, non si tratta solo di fermare l’ascesa nucleare di Teheran ma di “aiutare” gli iraniani a liberarsi dal regime degli ayatollah e riprendersi la loro bandiera e il loro Paese.
‘Noi non siamo contro gli iraniani, ma contro il regime degli ayatollah’ e il leone che si alza, questo il nome dell’operazione, ha un significato simbolico molto importante in quel senso”, ha detto lo stesso Netanyahu.
Durante la dinastia Qajar e quella Pahlavi, il simbolo del leone era un emblema nazionale, presente sulla bandiera, sulle monete e sugli edifici governativi. Con l’arrivo degli ayatollah il simbolo fu abolito in quanto considerato legato al “decadente” passato del paese e sostituito con l’attuale simbolo stilizzato della parola “Allah” al centro della bandiera iraniana.
Fonte RaiNews.it

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