Caltanissetta 401
  • Home
  • Cronaca
    • Cronaca Internazionale
  • Politica locale
    • Politica
  • Rassegna stampa
    • Economia e Finanza
    • Riflessioni
    • Riceviamo e pubblichiamo
  • Cultura ed Eventi
    • Concorsi
    • Scuola
    • Tecnologia
  • Sport
  • Altro
    • Dalla provincia e dintorni
    • Ricette tipiche
    • Salute & Benessere
    • Meteo
Reading: Più assunzioni, ma il 37,5% è con rapporto part time
  • Seguici
Font ResizerAa
Caltanissetta 401Caltanissetta 401
Cerca
  • Home
  • Chi siamo
  • News
    • Cronaca
    • Politica locale
    • Cultura ed Eventi
    • Sport
    • Rassegna stampa
    • Salute & Benessere
    • Riceviamo e pubblichiamo
    • Dalla provincia e dintorni
Follow US
© Caltanissetta401 | Realizzato da Creative Agency
Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Più assunzioni, ma il 37,5% è con rapporto part time
CronacaEconomia e FinanzaRassegna stampa

Più assunzioni, ma il 37,5% è con rapporto part time

Last updated: 21/12/2024 7:36
By Redazione 191 Views 4 Min Read
Share
SHARE

Inps: l’occupazione continua a crescere nei primi nove mesi dell’anno, ma rallenta

L’occupazione cresce ancora, anche se il ritmo rallenta, ma aumenta anche il ricorso al part time:
secondo l’Osservatorio sul mercato del lavoro appena pubblicato dall’Inps, nei primi nove mesi
del 2024 su oltre 6,2 milioni di attivazioni di contratti nel complesso, 2,33 milioni sono avvenuti con la definizione di un orario part time, mentre 3,88 milioni erano full time.


In pratica, il 37,51% delle nuove attivazioni è avvenuto con un part time a fronte del 36,63% dello stesso periodo del 2023.

Se si guarda alle attivazioni di contratto a tempo indeterminato (escluse le trasformazioni di contratti a termine), a fronte di 669.901 contratti stabili firmati tra gennaio e settembre ce ne erano 315.836 con part time, pari al 32,04% del totale.


Il saldo tra attivazioni e cessazioni nei primi nove mesi resta ampiamente positivo, anche se in lieve calo sullo stesso periodo dell’anno scorso.

Tra gennaio e settembre del 2024 sono stati attivati 6.221.489 rapporti di lavoro nel complesso,
mentre ne sono cessati 5.585.683, con un saldo positivo di 635.806 contratti, in calo rispetto ai 749.024 registrati nello stesso periodo del 2023.


Il saldo per i contratti a tempo indeterminato è stato positivo per 292.957 unità, anche questo in calo rispetto al dato registrato nei primi nove mesi del 2023 (354.190).


L’assestamento del mercato del lavoro, dopo la corsa ripartita con la fine della pandemia, si legge anche nel lieve aumento dei licenziamenti economici e la lieve flessione delle dimissioni.

Nei primi nove mesi dell’anno le cessazioni scelte dal datore di lavoro per ragioni economiche
sono state 387.677, in aumento del 3,85% rispetto ai 373.305 dello stesso periodo del 2023, mentre le dimissioni sono state 1.566.546, in calo del 2,75% rispetto ai primi nove mesi del
2023.


Il saldo annualizzato, ovvero la differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese di settembre rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente, flette leggermente attestandosi a settembre a 406.000 unità (a marzo 2024 il tendenziale superava le 500.000 unità).

Per il tempo indeterminato la variazione risulta positiva per 335.000 contratti.


Resta significativa la crescita rispetto al 2019, con quasi due milioni di posizioni di lavoro in più, quasi 1,4 milioni delle quali a tempo indeterminato.

Risultano in positivo rispetto a cinque anni fa tutti i settori, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative che registrano 17mila contratti in meno.

Il settore che registra l’aumento più consistente è quello delle costruzioni che, anche grazie al “Superbonus”, segna oltre 275mila posizioni di lavoro in più, seguito dal terziario professionale (oltre 257mila unità in più rispetto al 2019) e il commercio (quasi 231mila posizioni in più).
Intanto, per l’A.d. di Mediobanca, Alberto Nagel, i migranti possono cambiare la “contabilità della crescita” incidendo sul tasso d’occupazione, sulla popolazione attiva che partecipa al mercato del lavoro e sulla produttività del lavoro, tutte variabili che favoriscono nel lungo periodo lo sviluppo del benessere economico, ma solo se i governi investono sull’integrazione

You Might Also Like

Bollo auto, ecco cosa cambierà nel 2026

Marina Berlusconi contro Trump, il centrodestra si divide. Santanchè critica, Forza Italia fa quadrato

Casa Bianca esclude giornalisti AP nonostante l’ordine del tribunale

𝐌𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐢𝐚 𝐌𝐢𝐥𝐥𝐚𝐜𝐢 e 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐞𝐚 𝐃𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐥𝐨 si sono insediati nel Consiglio Comunale di Caltanissetta

Dove Meloni sta portando l’Italia

TAGGED:CronacaEconomia e FInanzaRassegna stampa
Share This Article
Facebook Twitter Whatsapp Whatsapp Email Copy Link Print
Caltanissetta 401
Direttore responsabile 
Sergio Cirlinci

93100 Caltanissetta (CL)

redazione@caltanissetta401.it
P:Iva: 01392140859

Categorie

  • Cronaca
  • Cultura ed Eventi
  • Politica locale
  • Rassegna stampa
  • Sport

Categorie

  • Concorsi
  • Dalla provincia e dintorni
  • Finanza
  • Giovani e Università
  • Sanità

Link utili

  • Chi siamo
  • Privacy & Cookie Policy

Caltanissetta 4.0.1 è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Caltanissetta n.03/2024 del 21/08/2024. | Realizzato da Creative Agency

Username or Email Address
Password

Lost your password?